Dramma in un supermercato di Po’ Bandino, frazione di Città della Pieve, in provincia di Perugia. Verso le 15 di venerdì 1 ottobre una donna è entrata nell’esercizio commerciale portando in braccio il suo bimbo di due anni: piangeva disperata e chiedeva aiuto per il piccolo, che non dava segni di vita. Quando la madre, che era ferita a un braccio, ha posato il bambino sul nastro trasportatore di una cassa, i presenti si sono resi conto che la creatura era ormai morta e presentava sul corpicino i segni di diverse coltellate. Il personale dell’ambulanza del 118 intervenuta sul posto non ha potuto far altro che confermare l’avvenuto decesso.
Nelle ore successive la pm Manuela Comodi ha disposto il fermo con l’accusa di omicidio nei confronti della madre del bimbo, 44 anni, che però davanti al magistrato non ha saputo fornire una spiegazione di quanto accaduto.
Le prime contraddittorie parole della madre del bimbo
La piccola vittima si chiamava Alex: secondo il medico legale sarebbe morto prima dell’arrivo nel supermercato. Sul corpo del bimbo sono state riscontrate almeno cinque ferite da arma da taglio, che ne avrebbero causato il decesso. La madre, cittadina ungherese con un passato da ballerina in un locale di burlesque, era sporca di sangue e in evidente stato di shock. I carabinieri di Città della Pieve e i militari del nucleo investigativo di Perugia hanno raccolto le sue prime contraddittorie dichiarazioni: inizialmente la donna ha raccontato di aver visto uccidere il figlio, poi ha cambiato versione, spiegando di averlo trovato in quelle condizioni, di non sapere chi lo avesse accoltellato e per quali ragioni.
Sin dall’inizio gli inquirenti non hanno creduto alle parole della 44enne, che ha continuato a ripetere di non essere stata lei a colpire il piccolo. La madre ha anche aggiunto che non c’erano altre persone con lei, in quei momenti, che potessero confermare la sua versione dei fatti.
Identificato il luogo in cui sarebbe stato ucciso il bimbo
Le forze dell'ordine non sono riuscite a trovare il coltello utilizzato per il delitto. Tuttavia i militari dell’Arma hanno identificato il luogo nel quale il bimbo sarebbe stato ucciso: si tratta di un casolare abbandonato, a pochi metri di distanza dal supermercato in cui la madre del piccolo si è recata per chiedere aiuto.
All’interno della struttura i carabinieri hanno trovato un passeggino e un fasciatoio portatile sporco di sangue; inoltre anche le pareti dell'edificio presenterebbero tracce ematiche. Secondo i carabinieri, Alex sarebbe stato accoltellato dalla donna, proprio tra quelle mura. Il bambino era ospitato insieme alla mamma in una casa famiglia a Chiusi, in provincia di Siena, mentre il padre vivrebbe in Ungheria. Al momento non si conoscono le ragioni che avrebbero spinto madre e figlio a spostarsi fino a Città della Pieve.
La donna era stata fermata mentre era in macchina con il bimbo
L'incontro della donna con le forze dell'ordine ha avuto un breve antefatto: infatti il giorno prima la donna era stata fermata con il bimbo per un controllo in strada, mentre era in auto, a Chiusi.
Tuttavia, una volta verificati i documenti, i due erano stati lasciati andare. Nemmeno 24 ore dopo è avvenuto il decesso del piccolo. La madre della vittima non ha cercato di fuggire: è rimasta accanto al suo bambino, senza tuttavia riuscire a fornire una spiegazione credibile agli inquirenti, che l’hanno interrogata fino a tarda sera.
Il sindaco di Città della Pieve Fausto Risini si è detto sconvolto per quanto accaduto nella sua cittadina, poco abituata a simili eventi di Cronaca Nera e ha voluto esprimere, a nome di tutti, vicinanza a coloro che sono rimasti colpiti da questa triste vicenda.