Giovedì 30 settembre Domenico Lucano, ex sindaco di Riace, è stato condannato dal tribunale di Locri a 13 anni e due mesi di reclusione con l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, truffa, peculato, concussione, turbativa d’asta, falsità ideologica e abuso d’ufficio. La sentenza chiude il primo grado di giudizio.

La pena inflitta è stata quasi il doppio rispetto a quando richiesto dalla pubblica accusa (7 anni e 11 mesi di reclusione).

Il 'Modello Riace'

Nel 1998 a Riace iniziano ad arrivare i primi migranti provenienti dal Kurdistan, ben presto Domenico Lucano assieme ad altri riacesi crea l’associazione “Città Futura”, con l’intento di accogliere e dare asilo agli immigrati, ma anche di aprire scuole, laboratori, attività gestite dagli stessi richiedenti asilo assieme ai cittadini del paese.

Dopo l'elezione di Lucano a sindaco, nasce così il “Modello Riace”, un sistema di accoglienza che rende lo stesso paese calabrese al centro delle cronache nazionali e non solo.

Durante la sua attività di sindaco Lucano nel 2010 si era posizionato terzo nella “World Mayor”, un concorso mondiale che stila la classifica dei migliori sindaci del mondo e nel 2016 era stato citato dalla rivista Fortune tra le 50 personalità più influenti al mondo.

Le accuse mosse nei confronti di Domenico Lucano

La mattina del 2 ottobre 2018 la Guardia di Finanza notifica a Lucano un'ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari emessa su richiesta della Procura di Locri proprio per la gestione del "Modello Riace".

Pesanti le accuse che gli vengono contestate: favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e dell’affidamento illecito del servizio di rifiuti urbani a due cooperative locali dove erano presenti dei migranti. A quel punto Lucano viene sospeso dalla carica di sindaco e intanto il paese di Riace inizia a svuotarsi di migranti.

Nell’aprile del 2019 Lucano viene rinviato a giudizio per abuso d’ufficio e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, il suo nome viene inserito nel registro degli indagati per truffa e falso in relazione alla gestione dei migranti a Riace. Fino ad arrivare ai giorni scorsi, quando è stato appunto condannato a 13 anni e due mesi di reclusione.

Un’accusa che non convince i suoi sostenitori politici, che nelle scorse ore hanno anche realizzato dei presidi spontanei in sua solidarietà in varie città italiane, fra cui Roma, Milano, Genova, Napoli, Firenze e Pisa.