I Queen e Freddie Mercury sono i protagonisti di un nuovo documentario che andrà in onda tra poche settimane sulla BBC. Il prossimo 24 novembre infatti ricorre il trentesimo anniversario dalla morte del leggendario frontman del gruppo inglese.
Freddie Mercury: The Final Act, questo il titolo del documentario, durerà un'ora e mezza e sarà dedicato alla fase finale della vita del cantante. Per il regista è stato un enorme privilegio lavorare con la band e vedere i loro filmati nel backstage.
30 anni dalla scomparsa di Freddie Mercury
In vista di un anniversario molto importante per i fan dei Queen, i 30 anni dalla morte di Freddie Mercury, la BBC ha deciso di mandare in onda un documentario molto atteso sul leggendario cantante.
Vengono ripercorsi gli ultimi giorni del musicista, fino al concerto tributo organizzato in sua memoria nel 1992, con interviste inedite e curiosità dal backstage dei concerti.
Oltre alla messa in onda del documentario, che sarà trasmesso esattamente il prossimo 24 novembre sul canale BBC Two, ci sarà anche Queen at the BBC, uno speciale con le migliori performance dal vivo della band britannica, incluso il famoso concerto all'Hammersmith Odeon di Londra del 1975.
Il documentario sul cantante dei Queen
Nel documentario ci saranno interviste esclusive ai compagni di band di Freddie Mercury, il chitarrista Brian May e il batterista Roger Taylor. Non mancherà poi l'intervista alla sorella del cantante Kashmira Bulsara e agli amici come Anita Dobson (moglie di May), David Wigg e anche l'assistente personale del cantante Peter Freestone.
Freddie Mercury: The Final Act durerà complessivamente un'ora e mezza e parlerà delle ultime fasi della carriera del cantante fino al grande concerto in suo onore del 1992, che si è tenuto a Londra un anno dopo la sua scomparsa. A quello show, ambientato nella speciale cornice di Wembley, presero parte alcuni tra i più importanti artisti internazionali, dai Guns N'Roses a Elton John, dai Metallica a Robert Plant, da David Bowie e George Michael.
Le parole del regista
James Rogan, regista del documentario, ha detto che realizzare questo prodotto è stato "uno straordinario viaggio nel capitolo finale di una tra le più grandi icone della musica rock". Conferma che lavorare coi Queen e vedere oltretutto i filmati dei backstage di alcuni dei loro concerti, è stato per lui un "privilegio raro".
Allo stesso tempo per lui è stato importante parlare con quelle persone che hanno vissuto da vicino gli anni più duri della pandemia di Hiv e di Aids, con tutte le analogie con la pandemia di Covid-19.
Secondo il regista poi il concerto tributo del 1992 ha avuto molta importanza all'epoca, perché "ha contribuito a cambiare, in una fase difficile, la consapevolezza globale su questa tremenda malattia".