Dalla Svizzera arrivano i funerali ecologici, ovvero le cerimonie funebri che cercano di rispettare la sostenibilità ambientale. Addio ai carri funebri perché a Berna, città dove è avvenuto l'esperimento, le bare dei defunti vengono trasportate mediante l'utilizzo di biciclette. Tale evento, realizzato da un'azienda di pompe funebri locali, rientra nell'insieme di azioni promosse dalle istituzioni della città svizzera che ha come obiettivo quello di far uscire il tema della morte dalla sfera degli argomenti considerati tabù nella società.
La capitale svizzera è una delle città leader per quanto riguarda il tema della mobilità sostenibile
Ma al di là del tema puramente sociale, la scelta di optare per questa tipologia di cerimonia funebre non può non prescindere anche dalla tematica della sostenibilità ambientale. La capitale della Svizzera, che conta poco più di 133mila abitanti, è una delle città leader per quanto riguarda la mobilità sostenibile, al punto da essere ribattezzata anche la "capitale della soft mobility". A dimostrazione di questo vi è il fatto che, ogni giorno, si stima che in città sfreccino circa 10 mila mezzi a due ruote.
I mezzi usati per effettuare i funerali non sono, comunque, delle bici tradizionali. Si tratta, infatti, di vere e proprie cargo bike, ovvero dei mezzi a pedali che presentano anteriormente lo spazio per riporre il feretro.
Ovviamente non tutte le cerimonie prevedono l'uso di tale modalità: in caso di condizioni meteorologiche avverse, ad esempio, sono comunque previsti i funerali con i classici carri funebri ovviamente.
I costruttori delle cargo bike si aspettano un aumento delle vendite del 66%
Il fenomeno, senza dubbio curioso, potrebbe comunque divenire presto la normalità.
Il successo dei mezzi cargo, infatti, si sta espandendo in tutti i paesi europei, con le vendite che aumentano progressivamente al punto che i costruttori si aspettano, in futuro, un aumento percentuale delle vendite pari al circa 66%. La pompa funebre, come riferiscono i media locali, ricevono richieste per effettuare cerimonie di questo tipo anche due volte alla settimana, con i famigliari dei defunti che possono decidere se coprire la bara o se, invece, lasciarla scoperta.
Un corteo funebre composto da biciclette non ha, ovviamente, l'obiettivo di ridicolizzare un momento tanto sacro. Al contrario, invece, vi è l'idea per la quale una modalità a due ruote possa rendere meno spiacevole un momento tanto triste come quello dell'ultimo saluto. A dimostrazione di questo vi sono le dichiarazioni di Gyan Härri, uno dei promotori dell'iniziativa che ha spiegato come durante l'ultimo viaggio su due ruote spesso nascono delle conversazioni "molto speciali".