Vincenzo Nibali ha rilasciato recentemente un'intervista ai microfoni di Bla Bla Bike, podcast dedicato al mondo del Ciclismo del sito specializzato TuttobiciWeb.
Nibali, che dalla prossima stagione tornerà a correre con la maglia dell'Astana, ha infatti ammesso che, all'età di 16/17 anni, la passione per la bicicletta gli ha consentito di evitare di prendere quelle che ha definito "strade sbagliate".
'Da bambino ero quello che lanciava i fichi d'india'
Nibali ha ricordato gli anni della sua adolescenza, definendosi un ragazzino pestifero: "Per farla breve ero quello che lanciava i fichi d'india alle persone che passavano".
Lo "Squalo" si è poi definito un adolescente "iperattivo" e, proprio in questo senso, la bicicletta è stata per lui quasi terapeutica: "Mi ha permesso di sprigionare la mia energia e quel mio essere nervoso". Vincenzo ha poi sottolineato come, secondo lui, il ciclismo lo abbia aiutato a "uscire dai guai", affermando come a 16 e 17 anni sia semplice prendere "delle strade sbagliate".
Nibali ha poi commentato l'exploit che il mondo del ciclismo femminile sta avendo in questi ultimi tempi, dichiarando come questi progressi siano "meritati". Lo "Squalo", durante il podcast, non ha poi nascosto la propria emozione ed attesa per quello che è un ritorno al passato. Con la maglia del team kazako, infatti, il nostro portacolori ha ottenuto delle vittorie di grande prestigioso, come quella del Tour de France nel 2014 e il doppio trionfo al Giro d'Italia del 2013 e 2016.
'In Astana si respira un'aria molto buona'
Nibali non ha poi negato che la sua presenza nel team possa essere di aiuto per i tanti corridori giovani presenti nella squadra. Lo "Squalo", in particolare, si è detto "contento" di poter gareggiare insieme a molti talenti di giovane età, definendosi una sorta di "guida" e "punto di riferimento" per loro.
Cosa, questa, che da una parte gratifica ma che dall'altra assegna un certo grado di "responsabilità".
Vincenzo ha poi assicurato che per lui il ciclismo è un lavoro ma anche "un divertimento", non negando comunque che prima o poi arriverà il momento in cui dovrà lasciare l'attività agonistica. Rispetto ai tempi del suo esordio, poi, Nibali ha dichiarato che oggi in gruppo sono presenti dei giovani che hanno "bruciato le tappe", ricordando come fino a qualche anno fa fosse necessario un tempo maggiore per adattarsi ai tempi del ciclismo professionistico.
Infine, guardando alla sua carriera, Nibali ha ammesso come anno dopo anno sia riuscito sempre ad "aggiungere qualcosa in più", pur ammettendo di aver avuto più bisogno di "centellinare" le proprie forze con il progredire della carriera.