Si sono costituiti i due rapinatori che nel pomeriggio di ieri, 29 novembre, hanno assalito a Torino la Farmacia comunale di corso Vercelli, nella periferia nord del capoluogo piemontese. Il primo a costituirsi è stato il più piccolo, il 16enne che ha accoltellato il brigadiere Maurizio Sabbatino. Il militare 53enne, sposato, padre di due figli, non era in servizio al momento della rapina. Era entrato nel locale da utente e ha rischiato la vita nel tentativo di sventare il colpo.

Torino, irruzione in farmacia per la rapina

Le immagini delle telecamere di sorveglianza all'interno della farmacia hanno ripreso, momento per momento, l'accaduto fino all'istante più tragico in cui il carabiniere è stato accoltellato.

Si vede l'irruzione nella farmacia dei due giovani con il volto coperto da una mascherina chirurgica. Uno dei due impugna un'arma che solo dopo si scoprirà essere una scacciacani. Molto agitato, chiede subito cassaforte e soldi, come racconterà poi una delle tre farmaciste presenti. Sopraggiunge il brigadiere Sabbatino. Non è in divisa perché non è in servizio e quindi non è neanche armato. Si arma di medicinali e li scaglia contro i baby rapinatori nel tentativo di fermarli, intimandogli di mettersi a terra e di arrendersi. Sembrerebbe esserci riuscito. Dopo poco però i due, capendo che è disarmato, si rialzano, sparano un colpo a salve, gli vanno addosso. Il 16enne lo accoltella quattro volte al torace, al fegato, a una gamba.

Il militare si rialza mentre i due fuggono a bordo di uno scooter. Poco dopo Sabbatino è di nuovo a terra: perde molto sangue. Una delle dottoresse della farmacia chiama i soccorsi e il 53enne viene trasportato in codice rosso all'ospedale Giovanni Bosco. Stanotte è stato operato e portato in terapia intensiva: sarebbe fuori pericolo.

A lui sono giunti i ringraziamenti del sindaco, Stefano Lo Russo, e dei farmacisti di Torino. "Ho dovuto aprire la cassaforte - riferisce una delle farmaciste ancora sconvolta - Il rapinatore ha preso qualche biglietto, dopo pochissimo c'è stata la colluttazione e l'accoltellamento". "Non ho mai vissuto un’aggressione così - dice Maria Grazia Gallocchio, direttrice della farmacia - Ci siamo spaventate, è stata una rapina molto violenta, mai avremmo immaginato che fossero 18enni, pensavamo fossero più grandi".

Oggi in tanti sono andati a esprimere solidarietà alle dottoresse. Nel quartiere, bersaglio di spaccio, furti e rapine, però, l'accaduto non stupisce i residenti.

Il padre: 'Un bravo ragazzo in una famiglia perbene'

Stanotte il baby rapinatore che ha accoltellato il brigadiere si è presentato al commissariato di Madonna di Campagna ed è stato sottoposto a fermo dai carabinieri. Ad accompagnare il 16enne, fino a ieri studente incensurato, suo padre il quale ha riferito di non aver costretto il figlio a costituirsi. Sarebbe stato lui a dirgli che voleva consegnarsi. Il genitore l’avrebbe solo accompagnato.

"Mio figlio ha fatto una cavolata. Ma è un bravo ragazzo, e noi siamo una famiglia perbene", ha detto il padre.

Intervistata da La vita in diretta, una delle farmaciste che ha subito la rapina ha commentato le parole del padre del 16enne: "Questa non è stata una cavolata, le cavolate sono altre, è stata una cosa grave", ha detto lasciando intendere che un reato commesso non può essere derubricato a bravata.

Torino, il 16enne: 'Non volevo fare del male a nessuno'

Assistito dall’avvocato Marco Marchio, il 16enne ha riferito alla procuratrice dei minori, Emma Avezzù, che avrebbe cercato solo di divincolarsi per fuggire, ma ha ammesso di aver colpito il brigadiere. Nella ricostruzione fornita agli inquirenti, il 16enne ha detto che sarebbe stato trascinato dall'amico di quartiere più grande di lui a commettere la rapina: gliela avrebbe proposta da tempo.

L'adolescente avrebbe sempre rifiutato fino a ieri quando ha accettato. "Quell'uomo è entrato nella farmacia dicendo di essere un carabiniere - è il racconto che ha fatto il minore - Io allora mi sono chinato per appoggiare a terra la scacciacani".

Avrebbe tirato fuori il coltello nel corso della colluttazione per guadagnare l'uscita. "Volevo solo scappare", ha ribadito. Finora l'esistenza di questo ragazzo era stata scandita, per quel che si sa, da qualche problema a scuola. Motivo per cui, dopo aver perso un anno, a settembre aveva scelto di iscriversi a un corso professionale. "Quando siamo scappati, il mio amico mi ha anche offerto la metà del bottino, che sarà stato di 900 euro, ma io gli ho detto di tenerseli, che non ne volevo sapere", ha detto agli investigatori. Il 16enne è stato portato in un centro di accoglienza. Infine stamattina il 18enne, già noto alle forze dell'ordine, si è costituito nella caserma dei carabinieri della Falchera.