Il Covid-19 in questi giorni continua a diffondersi in Italia. Nell'ultima circolare del ministero della Salute si legge che "nelle ultime otto settimane sul territorio nazionale sono stati registrati rapidi incrementi dell'incidenza, che ha ormai raggiunto i 241 casi /100.000. In considerazione degli ulteriori impatti epidemiologici e assistenziali, correlati alla maggiore diffusione della variante Omicron - si afferma ancora nella circolare - si ritiene importante raccomandare la tempestiva attivazione a livello regionale di tutte le misure organizzative atte a fronteggiare, nelle prossime settimane, un eventuale incremento anche sostenuto della domanda di assistenza sanitaria".

A far balzare i contagi, però, non è solo la variante Omicron ma anche la Delta che in Italia, almeno per il momento, rimane prevalente.

Da oggi, lunedì 20 dicembre, intanto Liguria, Marche, Veneto e provincia autonoma di Trento passano in zona gialla, andandosi ad aggiungere quindi a Calabria, Friuli Venezia Giulia e provincia di Bolzano.

Proprio per fronteggiare possibili situazioni emergenziali, il Governo ha deciso di indire una cabina di regia per il 23 dicembre a Palazzo Chigi, durante cui si discuterà dei dati aggiornati dei contagi. È previsto poi un Consiglio dei Ministri per mettere a punto il relativo decreto.

Le ipotesi sulla nuova stretta del Governo

Tra le ipotesi al vaglio del Governo ci potrebbero essere nuove regole sull'utilizzo della mascherina, che potrebbe diventare obbligatoria anche all'aperto, l'estensione del "super greenpass" ai trasporti locali e centri commerciali e la possibilità di richiedere un tampone negativo per entrare nei locali al chiuso particolarmente affollati, come le discoteche, anche ai vaccinati.

Sul tavolo del Governo si discuterebbe anche per decidere se ridurre a cinque mesi la validità del certificato verde. Durante la riunione, infine, potrebbe essere valutata la possibilità di estendere l'obbligo vaccinale alle categorie di lavoratori di maggiore contatto col pubblico.

Le regioni bloccano il Capodanno in piazza

In attesa delle nuove disposizioni molte regioni, per evitare assembramenti pericolosi, hanno già preso l'iniziativa di vietare le feste in programma per il 31 dicembre nelle loro piazze.

Arriva dall'assessore ai grandi eventi di Roma, Alessandro Onorato, la decisione di annullare il tradizionale concerto di Capodanno che si tiene ogni anno al Circo Massimo.

"Era tutto pronto per celebrare il primo dell'anno in grande stile e con una location spettacolare, ma in questo momento la priorità è quella di salvaguardare la salute dei romani", ha affermato Onorato.

Nessun evento programmato nemmeno a Milano, così come a Bologna e a Mantova. Regole ancora più rigide sono arrivate anche dalla Campania, con il governatore De Luca che, con l'ordinanza numero 27, ha stabilito che "a decorrere dal 23 dicembre 2021 e fino all'1 gennaio 2022, è fatto divieto di consumo di cibo e bevande, alcoliche e analcoliche, nelle aree pubbliche. Nei luoghi pubblici all'aperto è fatto divieto di svolgimento di eventi, feste o manifestazioni che possano dar luogo a fenomeni di assembramento o affollamento".