Una vera e propria crociata contro i ciclisti e runner quella che, alcuni vandali, stanno mettendo in atto a Monselice, comune di 17 mila abitanti posto in provincia di Padova. Sono molte, infatti, le segnalazioni di sportivi che, mentre sono in procinto di esercitare la loro attività ginnica, si imbattono in chiodi arrugginiti e, spesso, piegati ad arte con l'obiettivo di arrecare i maggiori danni possibili.
I testimoni parlano di vere e proprie trappole
Il fenomeno riguarda molte zone dei colli, dove ultimamente sono spesso stati rinvenuti degli oggetti metallici appuntiti lungo i tragitti e sentieri battuti dai ciclisti.
I sospettati principali sono i residenti della zona, anche se al momento non è possibile con esattezza né individuare esattamente i colpevoli né, tantomeno, cercare di comprendere le motivazioni dietro a tale gesta.
L'ultima testimonianza di questo fenomeno risale a pochi giorni fa, dove in località Rivella (nel territorio di Monselice) una giovane sportiva originaria di Montegrotto ha rinvenuto la presenza di alcuni chiodi arruginiti. Questi, che secondo quanto testimoniato erano probabilmente stati posizionati di recente, erano stati lasciati proprio lungo l'argine. Delle vere e proprie trappole, con un notevole rischio per la salute di coloro che ci transitano.
Anche il presidente del Gruppo Ciclistico San Bartolo è stato vittima di tale fenomeno
Una delle zone maggiormente colpite da tale fenomeno è quello lungo il Bisatto. Tale sentiero, infatti, viene spesso percorso dalle famiglie in compagnia di bambini e cani. Notevole, dunque, la pericolosità degli oggetti che potrebbero ferire persone e animali.
Tra le tante vittime di tale fenomeno vi è anche Sergio Trovò, presidente del Gruppo Ciclistico San Bartolo. L'uomo, qualche mese fa, si trovava in sella alla propria mountain bike quando è incappato in un chiodo. Trovò ha dichiarato che, fortunatamente, in quella occasione utilizzava una bicicletta che conteneva all'interno delle ruote un liquido per riparare le forature.
Nonostante questo, comunque, il presidente ha espresso la sua preoccupazione per ciò che sta avvenendo, specie in un periodo come questo dove, a causa della pandemia da Covid-19, sempre più persone optano per praticare attività sportiva o motoria all'aria aperta. Cosa, questa, che Trovò ha definito come una cosa "sana" e che, per questo, andrebbe "tutelato" garantendo una convivenza "pacifica" tra i ciclisti e i podisti.
Sul fenomeno è intervenuta anche la sindaca di Monselice Giorgia Bedin, che non vuole lasciare nulla al caso e ha promesso maggiori controlli lungo gli argini, nella speranza magari di cogliere sul fatto i vandali.