"Il lavoro é un diritto". Questo é stato il grido dei 200 lavoratori Air Italy, approdati a Roma per manifestare contro i licenziamenti che sono stati avviati dai liquidatori della compagnia con decorrenza dal 2 gennaio. Hanno sfilato in corteo partendo dal Colosseo fino ad arrivare in piazza Apostoli, chiedendo allo Stato di assumersi le proprie responsabilità e pretendendo di essere trattati con lo stesso metro di misura usato per i dipendenti Alitalia.

La richiesta dei sindacati e dei lavoratori

I lavoratori della compagnia Air Italy (ex Maridiana) non si arrendono: sono scesi in piazza per combattere la lunga e difficile battaglia contro i licenziamenti di oltre 1322 dipendenti.

Hanno sfilato in corteo, impugnando i loro megafoni e facendo sentire la loro voce in rappresentanza di tutti quei colleghi che, come loro, rischiano di essere lasciati a casa. Solo due giorni fa, il confronto con l'assessore del lavoro Alessandra Sedda in cui sono state messe nero su bianco le richieste dei lavoratori Air Italy.

Vogliono la riconvocazione del tavolo ancora aperto, il blocco dei licenziamenti, la proroga della cassa integrazione e l'attivazione di uno strumento straordinario di sostegno al reddito per la durata di 36 mesi. Tali richieste sono state scritte in un documento indirizzato ai Ministri del Lavoro, dello Sviluppo Economico e dei Trasporti ma le hanno comunque volute ribadire nella manifestazione tenutasi a Roma, con la speranza che la loro voce arrivi ai vertici del governo.

Per ora l'unica reazione alla loro protesta é stata l'assoluta indifferenza delle istituzioni.

Ad affermarlo é proprio il Segretario Generale della Filt Cgil Sardegna Arnaldo Boeddu, il quale riferisce che nessun rappresentante delle istituzioni ha sentito il dovere di avvicinarsi al corteo per comprendere non solo la disperazione ma per toccare con mano quanto sia grave questa situazione per l'intero paese.

Nei prossimi giorni il governo convocherà un incontro tra le Regioni Sardegna e Lombardia nel quale i sindacati chiederanno un anno di cassa integrazione per i lavoratori, il mantenimento della validità delle loro licenze e l'opportunità per i dipendenti di essere ricollocati in altre compagnie. Tutti i sindacalisti della capitale non chiedono altro al Governo, se non una presa di coscienza sulla gravità della situazione che riversano le famiglie dei dipendenti della compagnia.

Inoltre, il Segretario Generale della Filt Cgil Sardegna, Arnaldo Boeddu dichiara che nei prossimi giorni ci saranno ulteriori iniziative affinché il Governo non si dimentichi di questi 1322 lavoratori Italiani.