In Corsica, la 46enne livornese Alessandra Frati era approdata tre anni fa in cerca di un rinnovamento esistenziale. Inizialmente aveva trovato un lavoro come cuoca in un ristorante, per poi decidere di restare a vivere nell'isola francese. Da pochi mesi aveva iniziato una relazione sentimentale con un 21enne. La nuova vita, tanto agognata, sembrava del tutto realizzata. Invece, nella notte tra il 1° e il 2 marzo, quel nuovo compagno l'ha brutalmente uccisa accoltellandola e si è poi tolto la vita. La donna lascia due figli: la più grande è 23enne, il piccolo è 11enne.

Corsica, ricostruzione dell'accaduto

È morta nel tragitto verso l'ospedale di Falcunaghja, a Bastia, Alessandra Frati: troppo gravi le ferite che il compagno le ha inferto. La tragedia è accaduta nella notte di martedì nella città della Corsica in cui la 46enne viveva con il 21enne al quarto piano di un appartamento di avenue Emile Sari. Secondo quanto riportato dai quotidiani locali, sarebbero stati i vicini di casa, allertati da urla e forti rumori, a chiamare le forze dell'ordine. All'arrivo della polizia, il 21enne si sarebbe rifiutato di aprire la porta di casa. Così gli agenti l'avrebbero sfondata trovando la donna a terra nel sangue. In quel lasso di tempo, il giovane si sarebbe buttato dalla finestra del quarto piano dell'abitazione e sarebbe morto sul colpo.

La Procura cittadina ha aperto un’inchiesta per omicidio volontario, e sul corpo della donna è stata disposta l’autopsia. Sul femminicidio-suicidio, gli inquirenti francesi sembrerebbero non avere dubbi. Evidente sarebbe il movente passionale, ma è ancora tutto da accertare cosa abbia potuto scatenare la violenza radicale. Tra i due partner, ci sarebbe stato un rapporto burrascoso, caratterizzato da continui litigi, sentiti spesso dai vicini.

Corsica, denuncia dei familiari della vittima

Nella giornata di ieri i familiari della vittima hanno raggiunto la Corsica. Attraverso le pagine del quotidiano Il Tirreno, Sandy, la figlia 22enne che Alessandra aveva avuto da una precedente relazione, ha denunciato che lei e gli altri parenti sarebbero stati minacciati di morte dal padre dell’omicida-suicida.

Fatti sui quali sono in corso approfondimenti. Del 21enne che, secondo quanto riferito dalla polizia locale, era incensurato, non sono state diffuse le generalità.

A Livorno commozione e incredulità

La vittima era molto conosciuta a Livorno, così come la sua famiglia attiva nel settore della pesca e della ristorazione. Alessandra Frati aveva gestito diversi bar in città e lavorato già come cuoca fino alla scelta di partire per la Corsica nel 2019. Amici e conoscenti la ricordano come una gran lavoratrice, una donna affabile e disponibile, molto attaccata ai due figli.

Il sindaco di Livorno, Luca Salvetti, ha scritto in una nota: "Ho appreso con grande dolore la notizia del femminicidio efferato che ha visto come vittima una donna livornese in Corsica, e porgo le mie condoglianze ai familiari".

Ha poi aggiunto che bisognerà aspettare l'esito delle indagini prima di esprimersi, perché ogni caso è a sé, e questo è reso più complesso dal fatto di essere accaduto all'estero. Ma di certo si tratta di una tragedia che si inserisce nel solco di una escalation di femminicidi, che avvengono nel nostro come in altri Paesi. Per Salvetti la violenza sulle donne è un problema che deve essere affrontato a tutto campo, con azioni di prevenzione e di rieducazione degli uomini violenti.

Il femminicidio in Corsica è accaduto nel giorno in cui, in provincia di Salerno, la parrucchiera 30enne Anna Borsa è stata uccisa a colpi di arma da fuoco dall'ex, un imprenditore 40enne. Alfredo Erra. Dopo averla uccisa, il 40enne ha tentato di togliersi la vita, senza riuscirci, sparandosi alla testa: il proiettile, di piccolo calibro, non è arrivato al cervello e si è fermato nella calotta cranica. Ora l'uomo, piantonato in ospedale, deve rispondere di omicidio premeditato, tentato omicidio e porto abusivo di arma da fuoco.