Nella giornata di sabato 26 marzo un delitto è avvenuto nel territorio di Verzino (Crotone): un uomo di 43 anni (L.G. le sue iniziali) è stato ucciso dal suocero 64enne (V.A.).
Nelle ultime ore, intanto, emergono nuovi dettagli sull'omicidio avvenuto nel piccolo comune del crotonese. Nello stesso agguato è rimasto ferito anche il figlio della vittima, un giovane di 18 anni (F.G. le sue iniziali), mentre è scampato alla furia omicida l'altro fratello.
Secondo i rilevamenti sarebbero stati esplosi dall'anziano in totale sette colpi dal fucile calibro 12.
Verzino, indagini in corso
A condurre le indagini, per risalire alla dinamica esatta dei fatti, in queste ore sono i Carabinieri della Compagnia di Cirò Marina, coadiuvati dagli investigatori del Nucleo investigativo di Crotone, guidati dal Sostituto Procuratore, Pasquale Festa.
Il punto sul quale si stanno concentrando le indagini in queste ore sembrano essere i prolungati dissidi familiari tra la famiglia della vittima e quella del 64enne. Già nel 2021, il Gip del Tribunale di Crotone aveva emesso, nei confronti del 43enne, un'ordinanza di custodia cautelare per tutelare la moglie del primo (figlia del 64enne V.A.) vittima di maltrattamenti in ambito familiare.
L'arma del delitto
Le accuse mosse al 64enne, suocero della vittima, intanto sarebbero quelle di omicidio aggravato premeditato, tentato omicidio, porto illegale di arma clandestina e detenzione abusiva di munizioni con l'accusa di ricettazione.
Attualmente l'uomo è detenuto presso la casa circondariale di Catanzaro.
L'arma individuata per l'omicidio sarebbe un fucile calibro 12 con matricola abrasa, detenuto in maniera illegale, sul quale saranno condotti rilevamenti tecnici da parte dei RIS di Messina.
L'omicida, secondo la ricostruzione dei fatti, aveva già tentato nella prima mattina di sabato 26 marzo un primo agguato al genero, non andato a buon fine, nelle campagne tra i comuni di Cerenzia e Caccuri.
Successivamente, attorno alle ore 11:30, il 64enne si sarebbe recato all'abitazione della vittima - egli stesso viveva nella stessa palazzina, anche se su piani differenti - uccidendo il 43enne e ferendo il nipote 18enne, trasportato successivamente in elisoccorso all'ospedale di Catanzaro.
Il fatto di sangue avvenuto a Verzino ha scosso non solo l'intera cittadinanza locale, ma anche quelle dei vari comuni del circondario.