L'attore Gianni Cavina è morto nelle prime ore di sabato 26 marzo nella sua Bologna, dove era nato 81 anni fa.
La notizia del decesso è stata data pubblicamente per primo dal produttore e amico Antonio Avati, fratello di Pupi: "Purtroppo la moglie di Gianni ci ha dato questa tristissima notizia", ha dichiarato Avati al quotidiano Il Resto del Carlino. Secondo quanto si apprende l'attore era affetto da anni da una grave malattia che ne aveva compromesso anche le capacità motorie.
Le parole dei fratelli Avati
È ancora visibilmente scosso dalla notizia Pupi Avati, nonostante le condizioni di salute dell'attore fossero chiaramente compromesse già da tempo: "purtroppo lo presagivo, non stava bene da tanto tempo ormai ma era sempre positivo sulla malattia - afferma il regista - per il mio film su Dante era venuto coraggiosamente a Roma, ma sapendo che stava male gli avevo fatto interpretare un uomo allettato cosicché non si stancasse".
Per Avati l'attore bolognese era un amico, oltre a essere il padrino di uno dei suoi figli; la sua scomparsa adesso gli lascia una sensazione di vuoto già provata: "Mi mancherà molto Gianni, come d'altronde mi manca Carlo Delle Piane". Cavina era infatti fra gli attori più spesso "utilizzati" da Pupi Avati per i suoi film, assieme a Delle Piane e Diego Abatantuono.
Nel 1997, aveva vinto il Nastro d'argento al miglior attore non protagonista proprio con un film di Avati, intitolato "Festival".
Anche Antonio Avati, fratello di Pupi, ricorda i mille volti che Cavina ha saputo portare in scena, mostrando a tutti l'attore completo che era: "poteva passare dalle parti più comiche ed esagerate a ruoli molto sentiti e importanti".
Gli esordi e la carriera di Cavina
Formatosi al Teatro Stabile di Bologna, dopo aver mosso i primi passi nel mondo del cabaret con Lucio Dalla, Cavina debutta al Cinema nel 1968 con Flashback. È però l'incontro con Pupi Avati che cambierà per sempre il corso della sua carriera; reciterà in diciassette dei suoi film tra cui i più famosi La mazurka del barone della santa e del fico, con Ugo Tognazzi e Paolo Villaggio, La casa dalle finestre che ridono e Tutti defunti...tranne i morti.
Tra i ruoli interpretati da Cavina per Avati rimane primo fra tutti quello di Ugo Bondi nel film cult Regalo di Natale.
La sua più recente a apparizione televisiva è avvenuta in Rai, nel 2015, con la fiction Una grande famiglia in cui impersonava il patriarca brianzolo della famiglia Rengoni, diretta da Riccardo Milani; proprio quest'ultimo, nel 2013, lo aveva scritturato anche per la commedia con Claudio Bisio Benevento Presidente!.
Il cordoglio delle istituzioni
"Bologna e l'Italia non ti dimenticheranno". Così Lucia Borgonzoni, sottosegretario di Stato per la Cultura, si è espressa sulla scomparsa di Gianni Cavina, associandosi al messaggio espresso dal ministro della Cultura Franceschini che ha evidenziato come il cinema italiano abbia perso 'uno dei suoi grandi interpreti'.
Anche il presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, ha voluto esprimere il suo dispiacere per l'accaduto: "Cavina è stato un grande artista, in tutto figlio della nostra terra. Aspettiamo di vederlo a settembre in Dante, per ricordarlo con tanto affetto, ammirazione e nostalgia".