Lunghissime file fuori dai benzinai e dai supermercati e qualche scaffale vuoto: nelle ultime ore, in molte zone della Sardegna, sembra di essere ritornati ai primissimi giorni di lockdown, quando in molti sono corsi a fare scorte alimentari temendo un blocco dei rifornimenti.

Questa volta, però, il Covid-19 non ha alcuna colpa. A destare molta preoccupazione, infatti, è uno sciopero a oltranza annunciato dagli autotrasportatori, arrivati oramai allo stremo per via dell'aumento dei costi derivati dalle bollette e dal carburante. In diverse pompe di rifornimento dell'isola il gasolio è arrivato a costare quasi 2,50 euro a litro, superando in tanti posti il prezzo della benzina.

'Siamo pronti a paralizzare l'isola'

La decisione di un blocco a oltranza è stata presa nella giornata di ieri, mercoledì 9 marzo, quando circa 300 autotrasportatori da tutta la Sardegna si sono riuniti a Tramatza per decidere il da farsi. A spiegare le mosse della categoria è stato all'Unione Sarda Massimiliano Serra, tra gli organizzatori della riunione di ieri. Serra ha spiegato come la mobilitazione sarà su base volontaria, promettendo però di "paralizzare l'isola". L'inizio della mobilitazione dovrebbe essere fissato per il prossimo lunedì 14 marzo.

L'obiettivo è quello di "attirare l'attenzione su una situazione insostenibile". Tra le cause principali che hanno portato alla mobilitazione vi è sicuramente il caro gasolio, accompagnato però anche "dall'aumento dei costi per il trasporto marittimo, per la sostituzione degli pneumatici e quelli per la manutenzione del mezzo".

L'insieme di questi rincari, secondo Serra, hanno portato a un vero e proprio salasso continuo, che secondo gli autotrasportatori è arrivato a un livello "non più sopportabile".

Gli autotrasportatori, comunque, rassicurano: 'Non faremo mancare il cibo'

Il panico che ha spinto molti a recarsi in fretta e furia a fare scorte alimentari, però, è stato anche causato da alcuni messaggi vocali la cui origine non è chiara che hanno girato di chat in chat, creando un effetto passaparola.

In tali audio, infatti, si invitavano le persone a fare scorta di beni come grissini, acqua e cracker. Nei messaggi vocali, poi, si faceva girare l'idea che con i camion fermi si sarebbero svuotati anche i negozi.

Notizia, bene dirlo, che è decisamente senza alcun fondamento. Gli stessi autotrasportatori, annunciando il blocco, hanno infatti invitato tutti a non cadere nel panico e hanno assicurato: "Non faremo mancare il cibo, i prodotti di prima necessità, come latte e farmaci". Insomma: nonostante la protesta, i consumatori potranno comunque stare tranquilli.