Non si è fatto attendere il primo commento ufficiale di Baby Gang – nome d'arte di Zaccaria, 22 anni, in grande ascesa nel panorama Rap italiano – dopo la vicenda che lo ha visto protagonista, in data 11 aprile, di una colluttazione con le forze dell'ordine a Milano, conclusasi con la fuga dell'artista, che risulta al momento indagato a piede libero per resistenza a Pubblico ufficiale.
Il rapper, che ha sostanzialmente accollato agli agenti di Polizia la responsabilità dell'accaduto, al momento della colluttazione era con un suo amico, anche quest'ultimo dovrà rispondere delle medesime accuse.
Baby Gang commenta lo scontro con le forze dell'ordine: 'Non credete a quello che dicono i giornali'
Stando alla versione fornita dalle Forze dell'ordine, i due ragazzi, che viaggiavano a bordo di un maxi scooter, non si sarebbero fermati all'alt per un controllo di routine in zona Piazzale Loreto. Successivamente Baby Gang si sarebbe rifiutato di fornire i propri documenti, da qui sarebbe scaturita la rissa, che avrebbe provocato ai due agenti coinvolti delle ecchimosi ed escoriazioni, che i medici hanno giudicato guaribili in una settimana.
La notizia ha suscitato grande clamore mediatico. Il rapper ha quindi sentito il bisogno di rendere pubblica la sua versione dei fatti, in netto contrasto con quella ufficiale, con delle storie su Instagram.
"Non credete a quello che leggete sui giornali" ha infatti esordito, dopo aver postato sulla sua pagina Instagram uno screenshoot inclusivo di ben quattro diversi titoli sulla vicenda, presi da altrettante note testate giornalistiche italiane.
L'accusa di Baby Gang: 'Sono stati gli agenti ad aggredirmi'
Baby Gang, dopo aver sostanzialmente respinto le responsabilità di quanto accaduto, ha dichiarato a chiare lettere che il telefono sequestratogli dalle forze dell'ordine subito dopo i fatti conterrebbe le prove della veridicità della sua versione.
"La verità la conosco soltanto io – ha spiegato – ma quello che posso dirvi che non sono certo uno psicopatico, non aggredisco la gente a caso. Non faccio nemmeno uso di stupefacenti per poter far certe cose e non ricordarlo. Mi hanno sequestrato tutto, incluso il telefono dentro cui c’è il video che contiene le prove che sono stati loro (il rapper di riferisce ovviamente gli agenti di Polizia, ndr) ad aggredirmi".
Baby Gang: 'Imparate il rispetto e l'educazione'
Successivamente l'artista ha ricordato di essere nel mese di Ramadam e ha invitato tutti ad imparare "il rispetto e l'educazione nei confronti degli altri". Queste le sue parole: "Sono nel mese di Ramadan, non rompo le scatole a nessuno e nessuno deve romperle a me. [..] Imparate l’educazione e il rispetto nei confronti degli altri"