"Adesso ho paura di lui". Nadine Reiter, ex fidanzata convivente di Benno Neumair, 31 anni, nella giornata di ieri, martedì 12 aprile ha parlato in Corte d'Assise a Bolzano del suo rapporto con l'imputato reo confesso dell'omicidio dei genitori, Peter Neumair e Laura Perselli. La donna, infermiera, ripercorrendo i 7 mesi di convivenza in Germania, ha descritto Benno come un manipolatore, che aveva problemi alimentari, le prendeva i soldi di nascosto e le voleva impedire di frequentare i suoi amici.

L'ex fidanzata di Benno in aula

Ieri, davanti alla Corte d'Assise d'appello di Bolzano, si è tornati a dibattere del caso di Cronaca Nera che, nel gennaio 2021, ha visto protagonista Benno Neumair.

In aula, insieme ad altri testimoni, è stata chiamata a deporre Nadine Reiter, ex fidanzata convivente dell'imputato. La giovane ha spiegato di aver conosciuto il supplente bolzanino sulla piattaforma Tinder nel settembre del 2019 e di essere andata a convivere con lui poco dopo, ad inizio 2020. Benno, per lei, ha lasciato Innsbruck, dove viveva, per trasferirsi ad Ulm.

"Siamo stati bene insieme - ha ricordato - per le prime otto settimane. Poi, però, la nostra relazione s'è incrinata". Nadine ha poi affermato che i problemi di coppia sarebbero sorti a causa degli sbalzi d'umore e dei disturbi (sia del sonno che dell'alimentazione) di Benno. "A marzo - ha puntualizzato - ha digiunato per 9 giorni.

Beveva solamente acqua e the e poi mangiava solo del miglio e dei broccoli". L'infermiera tedesca ha anche riportato che, per acquistare degli alimenti biologici, il giovane le aveva preso il bancomat senza permesso. Tuttavia, nonostante tutto aveva deciso di dargli una seconda opportunità.

Nadine ha ancora paura di Benno

Sebbene avessero deciso di riprovarci, le cose tra Nadine e Benno non migliorarono e precipitarono definitivamente quando il supplente bolzanino, inventandosi un'aggressione, si ferì il volto con un coltello per sfilettare il pesce.

Per questo, venne sottoposto ad un ricovero coatto nel reparto di psichiatria durante il quale gli venne diagnosticata una schizofrenia paranoide.

Tornato a Bolzano, Benno, avrebbe scritto un' e-mail alla ragazza imputando la causa del suo malessere ad un parassita preso in Indonesia. Il verme solitario, a suo dire, gli aveva pervaso il cervello.

A testimonianza delle sue affermazioni le aveva anche allegato gli esiti degli esami del sangue ed il referto di una Tac intestata ad un certo “Benedetto Perselli Neumair”

Ma quello non sarebbe stato l'ultimo tentativo di contatto del giovane. Nadine, in aula, ha raccontato che il 15 gennaio dell'anno scorso, poco dopo l'omicidio di Peter e Laura (avvenuto la sera del 4 gennaio) Benno l'ha contattata per l'ultima volta, sempre tramite posta elettronica. "M'ha chiesto di telefonargli - ha precisato - ma io gli ho risposto che volevo sentirlo solo via e-mail". La giovane ha poi aggiunto: " Avevo dato il mio numero solo a sua mamma: Benno, però, aveva replicato di averlo anche lui, ma che non m'avrebbe chiamata solamente come gesto di gentilezza nei miei confronti": Quindi ha concluso: "Adesso ho paura di lui".