Carol Maltesi è stata uccisa perché voleva andare a stare a Verona dove il figlio di sei anni vive con il papà: per l'assassino, ossessionato da lei, un affronto inaccettabile. Il movente del brutale omicidio emerge dall'ordinanza con cui oggi, 1° aprile, il gip di Brescia, Angela Corvi, ha convalidato il fermo nei confronti del 43enne bancario, food blogger Davide Fontana.

Il provvedimento fa piazza pulita di ipotesi e illazioni svelando il piano criminale di una mente lucida. Lui e Carol-Charlotte Angie potevano continuare ad avere una 'relazione aperta', ma non le avrebbe mai permesso di lasciarlo.

Per lei aveva mandato all'aria un matrimonio e una vita irreprensibile, se ne era creata una nuova da attore amatoriale a luci rosse, proponendosi come fotografo personale e factotum. Indagato per omicidio volontario aggravato dalle sevizie, occultamento e distruzione di corpo, il reo confesso resta in cella nel carcere di Brescia.

Carol Maltesi, omicida privo di umana compassione

Carol Maltesi non sarebbe stata uccisa per un gioco erotico finito male, come raccontato da Fontana nell'interrogatorio al pm. Il bancario non avrebbe potuto accettare di vivere senza la 26enne che aveva provocato uno 'tsunami' nella sua vita. Stando alla confessione, fu uno choc per lui quando, tra la fine del 2021 e l'inizio del 2022, lei gli comunicò di voler lasciare Rescaldina alle porte di Milano, dove lui l'aveva raggiunta per diventare l'onnipresente vicino di casa, e trasferirsi fra il veronese, dove risiedeva il figlioletto, e Praga.

Scrive il gip che "pure acconsentendo a che la Maltesi, di cui si è rappresentato follemente innamorato intrattenesse relazioni anche con uomini diversi, non poteva assolutamente accettare che se ne andasse lontano, abbandonandolo; e così, le toglieva barbaramente la vita durante un gioco erotico che avevano concordato, approfittando della evidentemente incondizionata fiducia che la giovane riponeva in lui, tanto da farsi legare, imbavagliare e incappucciare, rendendosi inerme nelle sue mani".

Non sopportando di essere escluso dalla vita di lei, l'avrebbe uccisa con lucidità, per poi dimostrare "assenza di qualsiasi scrupolo morale e totale mancanza di ogni senso di umana compassione" nella condotta successiva volta a tentare in ogni modo di fare sparire il corpo.

Carol Maltesi, lo scempio dei suoi resti

A Vararo in provincia di Varese, dopo il delitto Fontana affittò una casa con il solo intento di cercare di distruggere il corpo della ragazza, di cui aveva già fatto scempio avendolo sezionato in 15 pezzi, bruciandolo su un barbecue, prima di riporlo in un congelatore, a tentativo fallito.

In quel contesto, come si evince dal decreto del giudice, trovò il tempo e la disposizione d'animo per recensire l'abitazione in cui era ospitato. Per il gip i fatti di cui si è reso responsabile sono segni di una "indomita ferocia ed estrema pericolosità". Ed è elevata la probabilità che possa commettere in futuro gravi delitti contro la persona, "mentre non vi sono elementi per confidare realisticamente nella sua capacità di autocontrollo e o di autocustodia". Il gip ravvisa anche il pericolo di fuga.

Fontana ha ingannato tutti i familiari di Carol Maltesi per 70 giorni fingendo di essere lei dal suo cellulare per rassicurarli e non destare sospetti. "Ha colpito con lucidità una giovane mamma e ha privato per sempre un bambino di 6 anni della mamma, 'colpevole' soltanto di volere seguire i propri progetti e aspirazioni lontano dall'indagato".

Ci potrebbe essere anche una componente economica nel femminicidio: avrebbe deciso di eliminarla quando non poteva più usarla. Sarebbe stato lui a trasformarla in Charlotte Angie per sfruttarla, a instradarla su un sito per adulti, per poi realizzare filmati sempre più espliciti. Lui la accompagnava sui set e alle serate di lap dance.

Davide, la quasi ex moglie punta il dito contro di lui

Davide e Carol si erano conosciuti nell'ottobre del 2020. A marzo del 2021, aveva lasciato la moglie e da Milano si era trasferito a Rescaldina. L'udienza per la separazione consensuale ci sarebbe dovuta essere martedì scorso, il giorno dell'arresto di lui. Una storia d'amore iniziata 20 anni fa proprio a Borno, dove l'assassino ha abbandonato i resti di Carol in una discarica: lì aveva conosciuto la moglie in vacanza, ed erano seguiti anni di vita regolare e monotona.

L'avvocato Antonino Crea, ieri ha accompagnato la donna sconvolta nell'abitazione di Davide su autorizzazione del pm: ha ripreso due gatti che gli aveva affidato la settimana scorsa. La donna ha manifestato sconcerto e dolore per la vittima, e ha puntato il dito contro quello che è ancora il marito. L'elemento più sconvolgente per lei, è stato rendersi conto di averlo frequentato quando lui aveva già ucciso Carol Maltesi.