Resta nel carcere di Brescia dove ha trascorso la sua prima notte Davide Fontana, il 43enne milanese accusato di omicidio volontario pluriaggravato, distruzione e occultamento di corpo. Lo ha stabilito il gip, Angela Corvi, che oggi, 30 marzo, ha convalidato il fermo dell'indagato dopo la confessione piena. Ha ucciso a martellate, sgozzato e fatto a pezzi la 26enne Carol Maltesi, in arte Charlotte Angie, scomparsa a gennaio, i cui resti erano stati trovati lo scorso 20 marzo a Borno, in Valcamonica. Il femminicidio è avvenuto a Rescaldina, in provincia di Milano, dove i due che avevano avuto una relazione erano vicini di casa.
Fino a a qualche giorno fa, il bancario, food&travel blogger con 13 mila follower su Instagram, era un insospettabile in libertà.
Brescia, la confessione: 'Volevo togliermi un peso'
In mezz'ora, il reo confesso ha confermato al gip quanto ha detto in quattro ore di interrogatorio a carabinieri e al pm. Lunedì sera è andato a denunciare la scomparsa di Carol sperando forse di allontanare da sé i sospetti. Dalla caserma dei carabinieri di Brescia è uscito all'alba di martedì ma solo per essere trasferito in carcere. Nell'interrogatorio ha ricostruito tutte le tappe dell'orrore: "Vi ho raccontato tutto questo perché volevo togliermi questo peso e dire la verità", ha riferito.
Il delitto sarebbe avvenuto tra il 10 e l’11 gennaio.
Secondo la sua versione dei fatti, ci sarebbe stato un gioco erotico finito male con la vittima con cui avrebbe avuto una relazione aperta. Durante il lockdown, Carol Maltesi si era licenziata da commessa e aveva iniziato a lavorare nel mondo dell'eros online, oltre che in spettacoli live. Lui era un attore amatoriale di film per adulti, oltre che fotografo.
Il 'gioco' avrebbe previsto anche delle riprese fatte con il telefonino di Fontana. Il primo filmato in cui Carol sarebbe ancora viva, esisterebbe. Il secondo sarebbe stato cancellato, ma i consulenti della Procura proveranno a recuperarlo. Il 43enne avrebbe dato martellate su tutto il corpo della ragazza senza vestiti, mani e piedi legati e con un sacchetto di plastica nero sulla testa, come previsto.
Poi, però, avrebbe cominciato a colpirla con violenza alla testa. "Le ho tolto il cappuccio e credo che fosse morta. Mi son reso conto di averle procurato ferite dalle quali perdeva molto sangue. Ma, non sapendo che altro fare, le ho tagliato la gola con un coltello da cucina che poi ho gettato. Un atto di pietà", lo ha definito. Ha giustificato il gesto dicendo di non volerla veder soffrire. Sarebbe rimasto mezz’ora a guardarla per poi tornare a casa.
Tentativi falliti di disfarsi del corpo
Fontana avrebbe impiegato tre giorni per smembrare il corpo della vittima in 15 pezzi usando un’accetta e un seghetto di metallo. Poi, li ha riposti in un freezer a pozzetto comprato su Amazon, collocato in casa della 26enne di cui aveva le chiavi.
Ma il rischio che qualcuno prima o poi arrivasse a casa di lei o la cercasse, lo ha spinto a tentare di distruggere il corpo bruciandolo con alcol e benzina nel barbecue di un bed and breakfast sul lago Maggiore. Tentativo fallito come quello di togliere pezzi di pelle in corrispondenza degli 11 tatuaggi che hanno aiutato gli inquirenti a identificare la vittima. Infine, la scelta di gettare i resti collocati in quattro sacchi dell'immondizia in un dirupo a Borno, dopo una vacanza in un hotel di Boario Terme. L'idea gli è venuta in mente perché da bambino andava in vacanza con i genitori in quel posto. Ma è stato ripreso da una telecamera alla guida dell'auto intestata alla ragazza, uno degli indizi che hanno portano al suo arresto.
Quale sia il vero movente è al vaglio degli inquirenti, c'è un aspetto economico della vicenda: lei sospettava che il 43enne le avesse sottratto del denaro. Oltre alle chiavi di casa, Fontana aveva i codici bancari di Carol. "Ariete atipico calmo e razionale" si definisce e lucido lo è stato dopo l'omicidio. Il telefonino di Carol è rimasto nelle sue mani per non destare sospetti. Ha finto di essere lei anche con Andrea Tortelli di Brescia News, arrivato alla verità.
La normalità del bancario dopo l'orrore
Nella cascina di Rescaldina dove vivevano la vittima e il suo assassino, nessuno si sarebbe accorto di niente. Avevano notato bizzarrie dei due: un ballatoio separava i loro appartamenti e spesso si rincorrevano da una porta all'altra senza abiti.
Ma mai un litigio. I due si erano conosciuti via Instagram nel 2020, e per lei Fontana avrebbe lasciato la moglie. Finita la storia erano rimasti in una relazione aperta fino all'omicidio giustificato agli inquirenti come un 'black out mentale'. Dopo aver ucciso Carol Maltesi e aver commesso macabre atrocità, il 43enne ha continuato la sua vita da bancario, ha aperto un profilo su un sito per adulti, ha aggiornato il suo blog di ricette e avrebbe conosciuto persino una ragazza online.