“Ho capito che mio fratello mi stava mentendo subito dopo la scomparsa dei nostri genitori". Madé Neumair, ieri, martedì 5 aprile, è stata la principale testimone dell'udienza del processo che vede imputato suo fratello Benno, 31 anni. Il giovane, supplente di matematica, è accusato di aver ucciso, nel gennaio 2021, i genitori Peter Neumair e Laura Perselli e di aver gettato i loro corpi nel fiume Adige. Il caso di Cronaca Nera è stato dibattuto davanti alla corte d'Assise di Bolzano, presieduta dal giudice Carlo Busato.

'Benno ha sempre raccontato bugie'

Madé Neumair, medico a Monaco di Baviera (Germania) ha parlato del fratello Benno, presente in aula, e ha ricordato i primi giorni dopo la scomparsa dei genitori, avvenuta il 4 gennaio 2021. "Ha sempre raccontato bugie - ha affermato - sin da quando era un bambino: è un tratto del suo carattere. Lo sapevamo tutti in famiglia".

Poi, ricordando le telefonate con il giovane, Madé ha aggiunto: "Purtroppo, ho capito subito che mi stava mentendo". "Benno - ha ripreso - però negava sostenendo che non avrei dovuto prendermela con lui, in quanto non sapeva che cos'era successo a nostro padre e nostra madre e che lui non c'entrava nulla". Il fratello le avrebbe anche raccontato di aver trascorso la serata e la notte del 4 gennaio fuori casa e che al suo rientro, al mattino, presto era uscito con il cane.

Tuttavia, Madé, conoscendo le abitudini del 31enne reo confesso si sarebbe immediatamente insospettita.

"Allora - ha puntualizzato Madé - ho chiamato un’altra persona che abita proprio di fronte a noi, sullo stesso pianerottolo, e le ho chiesto se poteva suonare il campanello di casa. Benno, però, ha aperto la porta ed io ho capito che mi aveva mentito".

"In passato - ha concluso - mille volte aveva detto bugie, anche di fronte all’evidenza dei fatti. Anche da piccolo lo faceva ed era una cosa poco piacevole":

Madé non ha voluto mettere un separé tra lei e Benno

La dottoressa bolzanina ha smentito il racconto fatto agli inquirenti da Benno Neumair. Il giovane, come è noto, aveva riferito di aver ucciso il papà al culmine di una lite.

Tuttavia, Madé, ha rivelato che, come era noto a tutte le persone che lo conoscevano, Peter aveva un'indole pacifica e non era assolutamente incline ai litigi.

“I miei genitori - ha continuato Madé - trattavano mio fratello con i guanti di velluto, soprattutto dopo il ricovero in psichiatria avvenuto in estate, ad Ulm (Germania) quando, a casa della fidanzata, aveva impugnato un coltello".

Il giudice Carlo Busato, all'inizio della testimonianza, ha chiesto a Madé se volesse un separé che la dividesse dal fratello Benno, seduto a pochi metri di distanza. La donna, però, pur evitando di incrociare lo sguardo del giovane, ha spiegato che non era necessario e, con calma e dovizia di particolari ha risposto, a tutte le domande dei sostituti procuratori.