Entra ufficialmente in vigore il nuovo pacchetto di sanzioni dell'Europa nei confronti della Russia. Sesto intervento europeo dall'inizio della guerra in Ucraina, stavolta si tratta l'embargo petrolifero, l'ulteriore esclusione di altre banche dal sistema SWIFT e ben 65 nuovi nomi inseriti nella "black list tra cui Azatbek Omurbekov, colonnello russo responsabile del massacro di Bucha e Alina Kabaeva, presunta compagna di Vladimir Putin,
La Russia chiede aiuto alla Cina: il leader Xi Jinping frena
Russia e Cina hanno da sempre collaborato sul piano economico, già da prima della Guerra in Ucraina.
Nei mesi antecedenti l'invasione del Donbass, il governo di Pechino aveva ribadito la "partership senza limiti", accordo che adesso vacilla a causa delle pesanti sanzioni inflitte da Europa e Stati Uniti alla Russia, come si legge in un articolo del Washington Post. Di fronte alle richieste della Russia però, il leader cinese Xi Jinping procede con i piedi di piombo. I rapporti economici della più grande potenza orientale sono legati anche agli USA e al continente europeo, motivo per cui il leader di Pechino procede cauto sulle richieste di aiuto formulate dal Cremlino.
Il governo cinese è "irritato", la ricostruzione del Washington Post
Sono state già molteplici le richieste fatte dalla Russia al governo cinese, non armi o munizioni ma soprattutto sul piano economico e tecnologico, ambiti che la logorante guerra in Ucraina ha messo a dura prova.
Secondo quanto riportato dal Washington Post, che cita fonti cinesi e americane vicine ai governi, il leader Xi Jinping comprenderebbe la situazione attuale di Mosca, e giudicherebbe "illegali le sanzioni" - secondo quanto riferito da una fonte anonima cinese - ma è impossibile ignorare le ripercussioni che potrebbero essere attuate dall'Occidente nei confronti del comparto industriale e tecnologico cinese, motivo per cui "La Cina agirà sempre nell'interesse del popolo cinese".
Contestualmente però Pechino non ha nessuna intenzione di far cessare la lunga collaborazione con la Russia, non solo economica. Si ricordi le esercitazioni svolte dal Cremlino nei mari limitrofi alla Cina, nel periodo che ha preceduto l'invasione dell'Ucraina e nel momento in cui il presidente americano, Joe Biden, si trovava in visita a Tokyo.
Sempre secondo quanto riporta il quotidiano americano, a prevalere sarà dunque la linea dell'equilibrio.
L'obiettivo cinese è di ribadire la propria neutralità sul conflitto in Ucraina ma allo stesso tempo evitare di perdere la partership con la Russia e tutto ciò che ne consegue. Un sottile gioco di equilibri, come dichiarato da un funzionario statunitense citato sempre dal Washington Post: "Quello che la Cina sta cercando di fare è stare con la Russia, segnalare pubblicamente la neutralità e non essere compromessa finanziariamente".