Serena Mollicone sarebbe morta dopo quattro/sei ore di agonia. La ragazza fu uccisa a soli 19 anni il 1° giugno 2001 ad Arce, in provincia di Frosinone. La procura di Cassino ha chiesto trent'anni per il maresciallo Franco Mottola, mentre per il figlio Marco e la moglie Anna Maria rispettivamente ventiquattro e ventuno anni di reclusione. Serena sarebbe morta all'interno della stazione dei carabinieri di Arce. La famiglia Mottola è stata accusata di concorso in omicidio volontario. Bisogna precisare tuttavia che, secondo quanto scritto dal pm, sarebbe stato Marco l'autore materiale del delitto, mentre la madre e il padre sarebbero stati responsabili dell'occultamento del corpo di Serena, ritrovato in un boschetto a poca distanza del paesino ciociaro.

Per Franco Mottola sono stati chiesti trent'anni in quanto la sua posizione è aggravata dal fatto che all'epoca ricopriva un ruolo presso le forze dell'ordine. Dopo ventuno anni di misteri e silenzi sull'omicidio della giovane Serena Mollicone, gli autori dell'omicidio potrebbero avere finalmente un volto. Nel corso della requisitoria finale sono state minuziosamente ricostruite le ultime ore di vita della vittima, a partire dalla porta della caserma che sarebbe stata utilizzata per uccidere la 19enne.

Serena Mollicone sarebbe stata scaraventata contro l'anta della porta

Secondo quanto ricostruito dall'accusa Serena Mollicone sarebbe stata scaraventata contro l'anta della porta della stazione dei carabinieri da Marco Mottola e lì lasciata agonizzante per un torno di tempo di circa 4/6 ore.

Alla fine la ragazza sarebbe morta soffocata dal nastro adesivo che gli ricopriva il naso e la bocca. La perizia da parte del medico legale ha spiegato che, in seguito al violento urto contro l'anta della porta della caserma, Serena cadde priva di sensi ricevendo alcune fratture al cranio. Poteva essere soccorsa. Ciò tuttavia non avvenne e sarebbe rimasta sul posto agonizzante "per quattro-sei ore prima di essere uccisa dal nastro adesivo che gli è stato applicato sulla bocca e sul naso provocandone il soffocamento".

Il movente

Secondo la requisitoria l'omicidio di Serena Mollicone è da ricercare in un litigio intercorso tra Serena Mollicone e Marco Mottola. Secondo l'accusa la ragazza raggiunse la caserma per riprendere alcuni libri precedentemente lasciati in auto e qui subì l'aggressione che la portò alla morte. A detta del pm furono il padre e la madre di Marco Mottola a occuparsi dell'occultamento del cadavere di Serena. Franco e Anna Maria Mottola avrebbero portato il corpo nel bosco di Fonte Cupa la notte tra il 1° e 2 giugno 2001.