"Per 21 anni siamo stati impotenti di fronte alle falsità e ai depistaggi", parla così Antonio Mollicone, zio paterno di Serena Mollicone, uccisa a 18 anni ad Arce (Frosinone) il 1° giugno 2001.

Questo venerdì 1 luglio. la pm Maria Beatrice Siravo, nella sua requisitoria ha sostenuto che a uccidere la giovane sarebbe stato Marco Mottola, figlio dell'ex comandante della locale caserma dei carabinieri. Ora che il caso di Cronaca Nera potrebbe volgere a una conclusione, i familiari di Serena, in vista della sentenza che verrà emessa in Corte d'Assise il prossimo 15 luglio, hanno dichiarato pieni di speranza: "Attediamo giustizia".

Le parole dello zio di Serena Mollicone

Antonio Mollicone sta seguendo con grande interesse il processo per l'omicidio della nipote Serena. Nell'aula del tribunale di Cassino, nella speranza di arrivare finalmente alla verità. non si è limitato ad ascoltare la requisitoria durata sei ore della pm Siravo, ma ha preso continuamente appunti sul suo un grande bloc-notes.

"Quello del magistrato - ha spiegato ai cronisti - è stato un lavoro analitico, meticoloso, certosino e soprattutto sincero ed appassionato. Meraviglioso, Noi familiari le siamo grati e ne siamo pienamente soddisfatti". "Per 21 anni - ha aggiunto rispondendo a chi gli ha chiesto se è ancora possibile, dopo tanto tempo, riacciuffare il filo della verità - siamo stati impotenti davanti a tutte le macerie lasciate dalle precedenti indagini precedenti, da tutte le false verità e dai depistaggi.

Oggi, finalmente possiamo dire: ecco ciò che è successo".

L'uomo, in riferimento alla requisitoria del pm, ha poi affermato: "Sentir dire la verità su Serena è la cosa che più di tutte mi ha fatto contento". La nipote, infatti, è stata descritta dal pubblico ministero non come una persona che è andata in caserma con l'intento di provocare, ma come una ragazza, piena di vita, con sogni e progetti, che non aveva assunto sostanze, ne era incinta.

La pm: 'Marco Mottola è l'assassino di Serena Mollicone'

Il processo sull'omicidio di Serena Mollicone vede indagate cinque persone. Marco Mottola, il padre Franco e la madre Anna Maria sono accusati dei reati di omicidio volontario e concorso in occultamento del cadavere in concorso. Alla sbarra sono finiti anche il luogotenente Vincenzo Quatrale e l'appuntato Francesco Suprano.

Quatrale è accusato di concorso morale esterno in omicidio e istigazione al suicidio del brigadiere Santino Tuzino (di guardia al momento della scomparsa di Serena, NdR). Suprano, invece, deve rispondere del reato di favoreggiamento.

La pm di Cassino sembra non avere dubbi sul fatto che ad uccidere Serena Mollicone sia stato Marco Mottola. La 18enne di Arce, dopo aver eseguito nella vicina Sora l'orto panoramica- secondo la ricostruzione della procura di Cassino - sarebbe salita sulla Y10 di colore bianco del figlio dell'ex comandante dei carabinieri e si sarebbe fermata nel bar, dove li hanno visti litigare per motivazioni mai chiarite. Per questo, Serena, rientrata ad Arce si fermò in caserma per poter riprender alcuni libri che aveva lasciato nella macchina di Marco.

Ma a questo punto, sempre secondo la procura, sarebbe stata aggredita e sbattuta violentemente contro la porta. "La porta è prova rappresentativa - ha proseguito la pm Siravo - È, oltre ogni ragionevole dubbio, l'arma del delitto".