Il lancio della missione lunare Artemis 1 della Nasa che previsto da Cape Canaveral (Usa) tra le 14:33 e le 16:33 (ora italiana) è stato cancellato a causa di un problema al sistema di raffreddamento del motore RS-25 numero 3 dello stadio centrale, lo ha annunciato la Nasa. Il lancio potrebbe slittare al 2 settembre.

I problemi tecnici

Quello verificatosi nelle ore prima del lancio non è stato l'unico elemento di allerta per gli ingegneri: sembrava, infatti, che si fosse formata una crepa nei pressi delle flange (raccordi) dello stadio principale.

Tali flange fungono da giunti di collegamento nella parte superiore e inferiore dell'elemento di raccordo tra i due serbatoi presenti nello stadio centrale.

L'allarme era poi rientrato dopo una lunga e minuziosa analisi, che ha portato alla conclusione che si trattasse di una striscia di ghiaccio formatasi dal contatto dell'aria con le rigidissime temperature del serbatoio (l'idrogeno si trova allo stato liquido a temperature inferiori a -253°C, soli 20° al di sopra dello zero assoluto).

Artemis: la gemella di Apollo

Il programma Artemis (dal nome della dea Artemide, dea della caccia e della Luna, nonché gemella di Apollo) è portato avanti in primis dalla Nasa, ma beneficia della collaborazione di Esa (European Space Agency), Jaxa (Giappone) e Csa (Canadian Space Agency), oltre che da aziende di voli spaziali commerciali (come la SpaceX di Elon Musk).

L'obiettivo è quello di far sbarcare "la prima donna e il prossimo uomo sulla Luna", in particolare nella regione del polo sud lunare.

Non manca il supporto della tecnologia Made in Italy, frutto della collaborazione fra Asi (Agenzia Spaziale Italiana) e l'industria. Spicca il lavoro di Leonardo e Thales Alenia Space, che hanno partecipato alla realizzazione del modulo di servizio di Orion, ma anche della Argotec torinese, con il satellite Argomoon, unico satellite europeo attivo nell'orbita lunare, che avrà il compito di riprendere le tecnologie impiegate.

La missione, nome in codice: Artemis 1, è la prima di una serie: la prima prevede un volo senza equipaggio che testerà l'efficienza del sistema di lancio SLS (Space Launch System) e della navicella Orion, che orbiterà per sei giorni intorno al satellite per poi ammarare nell'oceano Pacifico. La seconda (Artemis 2) prevede invece la presenza di un'equipaggio umano, mentre la terza (Artemis 3) avrà come obiettivo l'allunaggio, il primo dopo quasi mezzo secolo dall'ultimo, compiuto della missione Apollo 17 nel lontano 1972.

Ingegneri a lavoro per far volare SLS

La cancellazione del lancio lascia con l'amaro in bocca gli oltre 100.000 spettatori giunti a Cape Canaveral, tra cui la vicepresidente degli Stati Uniti Kamala Harris.

Luca Parmitano, astronauta Esa, commenta l'annullamento precisando che "il volo spaziale è estremamente complesso e farlo bene è molto più importante che farlo nei tempi previsti".

Nel comunicato ufficiale della Nasa si legge che "il razzo e la navicella Orion rimangono in una configurazione sicura e stabile".

La finestra di lancio non è ancora chiusa e gli ingegneri stanno lavorando per verificare se sia possibile ritentare il 2 settembre, con una finestra di due ore che si aprirebbe alle 18:48 italiane.

Intervistato subito dopo l'ufficialità dell'annullamento, il senatore e amministratore della Nasa Bill Nelson, ha assicurato che "Una volta risolto il problema, voleremo".