I familiari di Liliana Resinovich non credono al suicidio. Il marito della 63enne, Sebastiano Visentin (ex fotografo 72enne) ha annunciato, tramite il suo legale, il deposito di "motivate osservazioni e riserve". Il fratello della donna, Sergio Resinovic, invece - secondo il suo legale - fa sapere di continuare a essere convinto che la sorella sia stata percossa e uccisa.

Poche settimane fa, il medico legale, ha consegnato la bozza della sua relazione alla procura di Trieste sottolineando che si tratterebbe di un suicidio. La risoluzione del caso di Cronaca Nera, dopo oltre otto mesi, sembra ancora lontana.

Il marito di Liliana Resinovichp pronto a depositare osservazioni e riserve

Liliana Resinovich è scomparsa dalla sua città, Trieste, la mattina del 14 dicembre 2021. Poche settimane dopo, il 5 gennaio, è stata rinvenuta senza vita nei pressi di un'area boschiva vicino all'ex ospedale psichiatrico San Giovanni e dalla sua abitazione. I periti della procura, nella loro relazione, hanno dichiarato che al 63enne, ex dipendente della Regione Friuli Venezia Giulia, si è tolta la vita all'inizio di quest'anno.

Questa ipotesi, però, non sembra condivisa dal marito della donna e dai consulenti da lui incaricati. Sebastiano Visentin, assistito come parte civile dall'avvocato Paolo Bevilacqua è pronto a depositare una serie di riserve e di motivate osservazioni elaborate, in questi mesi, con il loro perito, il medico legale Raffaele Barisani.

I consulenti, in particolar modo, contestano la data della morte e potrebbero chiedere un supplemento di indagine. Inoltre, da quanto si apprende, lo studio legale Bevilacqua, avrebbe già avviato una serie di iniziative a tutela di Sebastiano e dell'immagine della moglie Liliana. Gli avvocati avrebbero anche inviato a Claudio Sterpin e Sergio Resinovich, rispettivamente amico e fratello della donna, una nuova diffida "a non indirizzare contro Visintin (già fatto oggetto di sospetti) l'opinione pubblica".

I dubbi del fratello di Liliana Resinovich

Sergio Visentin nutre forti dubbi sul fatto che la sorella Lililana Resinovich si sia suicidata. Nella sua personale ricostruzione - realizzata con il suo legale, l'avvocato Nicodemo Gentile e con la psicologa Gabriella Marano, - ha spiegato che la 63enne, la mattina in cui è scomparsa, avrebbe caricato la lavatrice e fatto la sua abituale colazione, assumendo anche i suoi soliti integratori.

A quel punto, sarebbe stata "intercettata" - non è chiaro se accompagnata o sorpresa - dalla visita di una persona che lei conosceva molto bene. Quindi, sarebbe nata, per motivi ignoti, un'accesa discussione al culmine della quale la 63enne sarebbe stata percossa, strattonata e uccisa. L'aggressore, o gli aggressori - sempre secondo Sergio - potrebbero aver effettuato, aiutandosi con una sciarpa, un giubbotto o un cappello, un'occlusione delle vie respiratorie che ha poi determinato lo scompenso cardiaco. I periti dell'uomo hanno anche azzardato una "tentativo di manipolazione della scena".