È morta, all'età di 96 anni, la leggendaria attrice greca Irene Papas, nata il 3 settembre 1926 in un piccolo paese della Corinzia come Irene Lelekou, era da tempo malata di Alzheimer. Immenso il lascito dell'attrice passata alla storia per la sua particolare bellezza mediterranea e le sue doti teatrali e cinematografiche che affondano le radici nella tragedia classica greca.
Da Atene al mondo
Ad Atene si affermò in giovane età; i genitori dell'attrice, notando la sua predisposizione alla recitazione, l'avevano iscritta all'età di 12 anni alla scuola di arte drammatica ad Atene.
Sviluppo in Grecia le sue abilità e il suo talento, diventando nota particolarmente a teatro come interprete di punta di innumerevoli ruoli tragici, da Medea ad Elettra. I tratti mediterranei ne fecero un icona e a inizio carriera fu anche modella, per gli stilisti Vincenzo Ferdinandi e Maria Antonelli.
Negli anni Cinquanta, l’attrice arrivò in Italia, terra del suo esilio, quando la giunta militare dei Colonnelli presero potere in Grecia. Prima con pellicole storiche del Cinema italiano come Una di quelle (1953) di Aldo Fabrizi, Le infedeli (1953) di Steno e Mario Monicelli, fino alla grande consacrazione con l'indimenticabile Zorba il Greco e il capolavoro di Elio Petri del 1967 A ciascuno il suo.
Negli anni settanta si affermò come attrice di punta con le straordinarie interpretazioni ne Le troiane e in Cristo si è fermato a Eboli. Nel primo al fianco di Katharine Hepburn di cui fu grande amica e nel secondo, film di Francesco Rosi del 1979 con Gian Maria Volonté tratto dal romanzo di Carlo Levi, fu Giulia, la superstiziosa donna di servizio.
Fino a passare gli '80 tra straordinari cammeo (Tutto in una notte di John Landis) e la presidenza della giuria di Venezia nel 1987. Fino ad arrivare a quello che può essere definito il suo testamento artistico nel 2003 con Un film parlato sostenuta da John Malkovich e Catherine Deneuve.
Penelope in tv, la tragedia greca a teatro
L'attrice ha lavorato anche in televisione, di particolare rilievo il suo ruolo di Penelope nella fiction Odissea (lo sceneggiato basato sul poema di Omero) diretta da Franco Rossi, Piero Schivazappa e Mario Bava. Le puntate ebbero grande valore e ognuna di queste era preceduta da alcuni versi del poema letto da Giuseppe Ungaretti.
La sua Penelope fu una diretta conseguenza di ciò che era stato il suo grande amore di gioventù: il teatro classico e la tragedia greca. Papas non dimenticò mai i suoi inizi e restituiva in ogni sua interpretazione il dolore, la sofferenza, l'energia vitale e lo strazio con forza e vigoria aiutata da un carisma indiscutibile e dai tratti pienamente mediterranei.