La polizia di Stockton, nella California centrale, non sembra avere dubbi: nelle prime ore della mattinata di sabato 15 ottobre ha arrestato il presunto serial killer autore di sei omicidi, avvenuti tra l’aprile del 2021 e lo scorso settembre, che avevano messo in allarme la comunità locale. Si tratterebbe di un uomo di 43 anni, Wesley Brownlee, fermato nei pressi della propria abitazione proprio quando sarebbe stato pronto a colpire ancora. “Siamo sicuri di aver evitato un nuovo delitto”, ha spiegato ai giornalisti Stanley McFadden, capo della polizia di Stockton, aggiungendo che il presunto assassino aveva con sé una pistola nel momento in cui è stato arrestato.

L’uomo, noto per i suoi numerosi precedenti penali, era vestito di scuro e indossava una mascherina. Gli agenti sarebbero arrivati sulle sue tracce grazie alla segnalazione di un cittadino e lo avrebbero messo subito sotto sorveglianza. Gli inquirenti hanno deciso di intervenire quando hanno capito che il presunto serial killer stava per rimettersi a caccia di una nuova vittima.

La serie di delitti compiuta dal presunto serial killer a partire dall’aprile del 2021

Il serial killer è accusato di una serie di delitti che presentano una certa affinità tra loro. Cinque di questi episodi di cronaca nera sono avvenuti a Stockton tra l'8 luglio e il 27 settembre scorsi mentre un sesto, avvenuto a Oakland, località a circa 80 chilometri di distanza da Stockton, risale al 10 aprile 2021.

Secondo le autorità locali le diverse sparatorie sono state collegate tra loro sulla base di una serie di prove balistiche forensi. È stato difficile stabilire un chiaro movente per la serie di omicidi, perché tra di loro le vittime hanno pochi elementi in comune: si tratta di quattro ispanici e di un nero con un’età compresa tra i 21 e i 54 anni.

Ai sei bisogna aggiungere una donna, che è sopravvissuta alle ferite riportate durante una sparatoria, che sarebbe stata compiuta sempre della stessa mano. Le persone uccise sono state sorprese mentre erano sole per strada o a bordo di un’automobile; inoltre non risulta che nessuna vittima sia mai stata derubata di nulla. Infine, tutti i delitti sono avvenuti in quartieri sempre diversi della città, in piena notte oppure alle prime ore dell’alba.

Le autorità avevano promesso una ricompensa per chiunque avesse fornito informazioni utili

Gli investigatori che lavorano per ricostruire il possibile movente sono però convinti che il serial killer abbia agito perché motivato da una precisa missione personale che lo spingeva a uccidere. Qualche settimana fa le autorità avevano offerto una ricompensa di circa 125.000 dollari per chiunque avesse fornito informazioni utili a identificare l’autore dei delitti. Inoltre le forze dell’ordine avevano diffuso le immagini di una figura aggirarsi nei pressi di una delle scene del crimine. Il video, non molto chiaro, secondo gli investigatori mostrava una persona probabilmente coinvolta nel delitto o comunque in grado di raccontare qualcosa sull’accaduto.

Martedì prossimo il serial killer comparirà in tribunale

L’uomo di 43 anni accusato di essere il presunto serial killer di Stockton dovrebbe comparire in tribunale martedì prossimo, 18 ottobre, per la citazione in giudizio. Tori Verber Salazar, procuratore distrettuale della contea di San Joaquin, è attualmente impegnato con i suoi uomini nell’esame delle prove che incastrerebbero il sospettato.

Stockton è una città di 320mila abitanti, situata nella Central Valley, a circa 40 miglia a sud della capitale dello stato della California, Sacramento. Nel 2012 è diventata nota per essere stata la più grande città degli Stati Uniti a dichiarare bancarotta, a causa del crollo del mercato immobiliare, dopo anni di cattiva gestione e spese eccessive da parte delle autorità locali.

Inoltre, da tempo Stockton soffre di gravi problemi legati alla violenza, anche per la povertà diffusa tra i suoi abitanti: solo nel 2022 ci sono stati 43 omicidi, un dato in crescita rispetto ai 39 registrati l'anno scorso.