"Dopo la scomparsa piangevano, è vero, ma non sembravano troppo preoccupate". A parlare in questi termini delle proprie nipoti è nonna Marisa Cinelli, mamma di Laura Ziliani. L'anziana è stata ascoltata ieri, giovedì 27 ottobre, nel corso della prima udienza del processo relativo al caso di cronaca nera che vede vittima l'ex vigilessa 55enne di Temù (Brescia), trovata senza vita nell'agosto del 2021. La donna, residente da qualche anno in città con la secondogenita, aveva fatto perdere le proprie tracce l'8 maggio precedente, proprio mentre si trovava dalle altre due sue figlie in Valcamonica.
La testimonianza della madre di Laura Ziliani
Il processo per l'omicidio di Laura Ziliani vede accusati di omicidio volontario pluriaggravato e di occultamento di cadavere la primogenita e l'ultimogenita della 55enne, Silvia e Paola Zani (27 e 20 anni) e il fidanzato della maggiore (nonché presunto amante della più giovane), il 27enne Mirto Milani. Il "trio criminale", come è stato ribattezzato dalla stampa, ha ammesso le proprie responsabilità poco dopo l'arresto. Nel corso della prima udienza - che vede il pm Caty Bressanelli rappresentare la pubblica accusa - sono stati ascoltati diversi testimoni. Tra di loro c'era anche la madre di Laura Ziliani, Marisa Cinelli. L'anziana ha ricordato il momento della scomparsa della figlia.
"Era sabato - ha sottolineato - a un quarto alle 11 mi suona il telefono: la mamma non c'è più". Marisa ha precisato che a chiamare era stata Silvia e la cosa le era sembrata strana in quanto la nipote non la chiamava mai.
La donna, qualche giorno più tardi, è stata accompagnata a Temù e li ha trovato due delle sue nipoti che la informavano che Laura si era allontanata spontaneamente.
"A me - ha dichiarato - sembrava davvero impossibile". Quindi ha aggiunto: "Piangevano, ma mi davano l’impressione di scarsa preoccupazione, anche se nessuno immaginava una cosa del genere".
Le figlie di Laura Ziliani troppo attaccate ai soldi
Nonna Marisa ha anche sottolineato che le era sembrato subito insolito che Laura fosse uscita per un'escursione in montagna senza portarsi il telefono cellulare.
"Stavano succedendo - ha continuato - troppe cose strane". L'anziana, nella sua deposizione, ha anche parlato del rapporto non sempre idilliaco tra la figlia e le due nipoti. C'erano stati litigi e qualche tensione ma, nonostante ciò, almeno a suo dire, non si erano verificati episodi di una gravità tale dal far presagire a un epilogo tanto drammatico. "Mi sembravano forse troppo attaccate ai soldi - ha però proseguito - Inoltre, Laura non era contenta che con Mirto Milani ci fosse una relazione a tre". Anche Lucia Zani, la secondogenita della Ziliani, davanti alla Corte presieduta dal giudice Roberto Spanò, ha fatto riferimento a possibili incomprensioni, probabilmente per denaro, tra la madre e le due sorelle.