Rinviata al prossimo 16 aprile, su richiesta della difesa, l'udienza di revisione del processo a carico di Olindo Romano e Rosa Bazzi. I due coniugi di Erba, nel 2011, erano stati condannati in via definitiva all'ergastolo per l'omicidio di Raffaella Castagna, di suo figlio Youssef Marzouk (due anni), di sua madre Paola Galli e di Valeria Cherubini, una vicina di casa e, per il tentato omicidio del marito di quest'ultima, Mario Frigerio. Ora, sostenuti dal sostituto pg di Milano Cuno Tarfusser, la coppia spera che il caso di cronaca nera si possa riaprire.

Il procuratore generale di Brescia Guido Rispoli, tuttavia, in aula, ha ribadito che su di loro ci sarebbe "una cascata di prove".

Olindo e Rosa di nuovo in aula

A distanza di 13 anni dalla sentenza definitiva - che di fatto ricalcava le due precedenti - nella giornata di oggi, venerdì 1 marzo, Olindo e Rosa, rappresentati dall'avvocato Nico D'Ascola e Flavio Schembri, sono ritornati in un'aula di Tribunale, a Brescia, per l'attesa udienza di revisione. Ad attenderli, giornalisti, tantissimi curiosi e Azouz Marzouk, marito di Raffaella e papà d Youssef. L'uomo, davanti alla stampa, ha commentato: "La revisione del processo è la mia rivincita".

I due coniugi, come riportato da diverse testate, sono entrati insieme in aula e sono sempre rimasti l'una accanto all'altro.

La Corte di Brescia, riunitasi in consiglio, ha deciso di accogliere la loro richiesta di non essere ripresi dalle videocamere, pur ammettendo le immagini in aula.

il processo ha preso il via con l'intervento dell'avvocato dello Stato Domenico Chiaro. Introducendo la sua arringa, ha ricordato le eccessive suggestioni mediatiche suscitate dalla revisione e le tensioni, a tratti eccessive, tra i vertici della procura generale.

Poi ha sottolineato che le prove a carico dei coniugi sono ben più di tre e che nessuno ha mai estorto loro una confessione.

Contro Olindo e Rosa ci sarebbero 'una cascata di prove'

Dopo l'avvocato dello Stato ha preso la parola il capo della Procura Generale Guido Rispoli. Sostenendo il suo "approccio laico " al processo ha aggiunto di aver ricordato studiato le carte e le consulenze.

"Dal punto di vista tecnico e scientifico - ha proseguito - non c'è nessun quid pluris che possa giustificare l'ammissione di prove considerate nuove e valide". Quindi ha spiegato: "L''ammissione di prove deve avere una funzione demolitoria di una condanna granitica e in questo caso non ci sono prove che non sono state passate al vaglio degli inquirenti".

Considerando "inverosimile" un regolamento di conti della criminalità organizzata ha parlato di "una cascata di prove" a carico di Olindo e Rosa condannati. "Una cascata di prove - ha concluso - che credo sia impossibile ribaltare con questo processo di revisione":

Nuova udienza per Olindo e Rosa

La Procura Generale ha parlato dalle ore 10:30 alle ore 15, depositando anche una serie di memorie scritte.

Quindi, anche per questo motivo, nel pomeriggio, la Corte si è ritirata per decidere se continuare con l'udienza della difesa di Olindo Romano e Rosa Bazzi rinviare l'udienza.

La difesa, tuttavia, ha chiesto del tempo per leggere le memorie prodotte e per poter rispondere adeguatamente. Così, poco dopo, il presidente del Collegio della Corte d'Appello di Brescia, Antonio Minervini, ha comunicato che la nuova udienza per discutere l'istanza di revisione del processo a carico della coppia per la strage di Erba si terrà martedì 16 aprile alle ore 9.