Il matrimonio tra Jeff Bezos e Lauren Sánchez si svolgerà a Venezia tra il 24 e il 28 giugno 2025. L’evento, destinato a essere uno dei più costosi e spettacolari dell’anno, porterà nella città circa duecento ospiti selezionati, tra celebrità e potenti della finanza e dell’informazione. Ma mentre la macchina dell’organizzazione entra nella fase finale, cresce la contestazione da parte di residenti e attivisti, che denunciano l’impatto dell’evento sul tessuto urbano e sociale veneziano.
Cerimonia tra San Giorgio Maggiore e la Scuola della Misericordia
La coppia ha scelto due tra i luoghi più iconici della città per i festeggiamenti: l’isola di San Giorgio Maggiore, affacciata sul Bacino di San Marco, e la Scuola Grande della Misericordia, edificio storico nel sestiere di Cannaregio.
La cerimonia vera e propria dovrebbe tenersi tra il 26 e il 28 giugno, mentre gli ospiti inizieranno ad arrivare dal 24. Tra gli invitati, secondo fonti internazionali affidabili, sono attesi Oprah Winfrey, Kim Kardashian, Ivanka Trump e Bill Gates.
Il superyacht Koru, di proprietà di Bezos e stimato in circa 500 milioni di dollari, sarà ancorato in laguna. Anche se non ospiterà il matrimonio, potrebbe essere utilizzato per eventi paralleli e ricevimenti più ristretti.
Un evento da milioni per una città sotto pressione
Il valore dell’intero matrimonio è stimato tra i 10 e i 21 milioni di dollari. La cifra include sicurezza privata, logistica, catering, affitti delle location e accoglienza. L’organizzazione ha previsto di rivolgersi principalmente a fornitori locali: circa l’80% dei servizi saranno affidati ad artigiani, cuochi, maestri vetrai e operatori veneziani. Un dato confermato da fonti ufficiali citate da testate americane come People e Business Insider.
Il sindaco Luigi Brugnaro ha definito l’evento un’opportunità per la città, assicurando che il Comune ha predisposto ogni misura necessaria per garantire il normale svolgimento delle attività urbane e turistiche.
“Bezos porterà con sé amici e persone che dicono qualcosa nel mondo, per noi è un grande onore. Al di là della privacy e al fatto che non darà fastidio alla città, perché sono in tutto 200 gli invitati, sarà un grande onore essere stati scelti a livello mondiale", ha dichiarato.
Le proteste: “No Space for Bezos”
Contro le nozze è scesa in campo una parte della cittadinanza organizzata, che denuncia la trasformazione della città in palcoscenico per eventi esclusivi.
Sotto lo slogan “No Space for Bezos”, attivisti e residenti hanno già avviato manifestazioni e blitz simbolici: striscioni sono comparsi sul Ponte di Rialto e sulla facciata della Basilica di San Giorgio Maggiore. Altre azioni sono previste nel fine settimana del 28 giugno, inclusi blocchi pacifici di canali e calli, cortei acquei, presidi e flash mob.
Una città al bivio
Secondo i promotori delle proteste, il matrimonio rappresenta la deriva turistica di Venezia: una città che perde residenti, vede aumentare gli affitti e la precarietà, mentre cresce la pressione del turismo di lusso e degli eventi globali. Nel 1950 il centro storico della città contava 175.000 residenti, mentre i dati del 2024 ne contano meno di 50.000.
Il matrimonio tra Bezos e Sánchez è diventato il simbolo di uno scontro più ampio tra due visioni di Venezia. Da un lato, la città vetrina internazionale per il turismo e i grandi eventi. Dall’altro, la Venezia dei residenti, che rivendicano una città vivibile, accessibile e rispettosa della propria identità.