In quest'inverno pazzo e impietoso, proviamo a stuzzicare la nostra curiosità con una simpatica novità. Mai sentito parlare di 'cuocipatate'? Io no, ne ignoravo completamente l'esistenza.

Cuoci...che?

E' una simpatica pentola di argilla naturale, non smaltata, estremamente fine al tatto, ruvida e porosa. Appunto perchè porosa non va mai lavata nè va riempita di liquidi. Le nostre patate quindi (oppure la variante di castagne) vanno lavate, lasciate asciugare e poi messe in questo coccio panciuto. Il tutto allora viene chiuso da un coperchio e la nostra 'teiera' per patate inizia il suo lavoro.

Mezz'ora, quaranta minuti sono il tempo di cottura, avendo l'accortezza di smuovere almeno un paio di volte i nostri tuberi con un caro vecchio cucchiaio di legno e una manina guantata anti-scottatura.

Risultato della cottura

Ovviamente toccate le patate con una forchetta prima di decretarle pronte, ma quando avrete deciso che sia arrivata la loro ora, troverete dei buonissimi bocconcini abbrustoliti. Pronti per essere conditi. Non temete per l'abbrustolimento e la vostra salute: sentitevi liberi di mangiare anche la pelle, se lo ritenete.

Come servire

Accompagnatele quindi con ogni tipologia di condimento che vi piace: olio e sale, maionese, formaggio e bacon, burro fuso e rosmarino, ma non dimenticate anche la versione 'Natural' cioè solo con un pizzico di sale, così da assaporare la dolcezza della patata al suo meglio.

Una cottura dietetica per un'esplosione di gusto: cosa volere di più?

...e la pentola?

Ricordate di non metterla assolutamente in acqua nè sotto il getto del rubinetto. La porosità dell'argilla è talmente elevata che s'impregnerebbe d'acqua, facendo dilatare la pentola stessa e provocando crepe o addirittura la rottura. Nasce così ruspante e simpatica: l'igiene è data dall'alta temperatura che si crea in quella piccola fornace.

Dove trovarla? Non è difficile: Internet è la solita tasca di Eta Beta da cui esce tutto e anche il prezzo è abbordabile. Non vi resta che provare. Buone patate a tutti.