Come mangiavano gli antichi romani? Ce lo siamo chiesto spesso. Moltissime Ricette ci sono state tramandate da eminenti scrittori: Plinio il vecchio parla ad esempio dell'imperatore Tiberio e dei suoi pasti frugali, Elio Sparziato raccontava del piatto preferito da Adriano che amava la caccia e la cacciagione, per non dimenticare le cene di Petronio e i fasti della cucina di Lucullo. Il posto d'onore, in tutti i pasti degli antichi, era detto Consolare, posizionato all'estrema destra del letto centrale, facilmente raggiungibile da qualunque messaggero.

I romani non usavano la forchetta come invece facevano i Greci, solo una piccola a due punte per infilzare i datteri, amavano gli intingoli e la frutta fresca.

Era però in uso il cucchiaio e il mestolo, entrambi di legno, per prendere il cibo liquido. Nella maggior parte dei casi, però, il pasto veniva portato alla bocca con le dita: si conosceva anche l'uso dello stuzzicadenti che poteva essere in legno o avorio. Una caratteristica della cucina romana era quella di mischiare i sapori, accostare il dolce e il salato, il piccante con il dolce. La ricetta di cui andiamo a parlare oggi veniva assaporata (si dice) anche da Caio Giulio Cesare: si tratta del pollo ripieno all'uva, noi la proponiamo in chiave rivisitata per la gioia del vostro palato.

Ingredienti per 4 persone

  • 1 pollo intero con la pelle e interamente disossato
  • 40 chicchi di uva bianca
  • 1 cipolla bianca
  • 125 grammi di burro
  • Un rametto di rosmarino fresco
  • 2 cucchiai di miele
  • 1 limone
  • sale
  • pepe
  • Un filo di cotone con ago di circa 1 metro

Cottura 1 ora in forno.

Preparazione per il ripieno

Per prima cosa, lavate l'uva, tagliate ogni chicco a metà e levate i semi.

Tagliate la cipolla finemente e fatela appassire in un tegame con 80 grammi di burro e il rametto di rosmarino, poi aggiungete i chicchi dell'uva, e lasciateli appassire solo leggermente. Aggiungete il succo del limone e i due cucchiai di miele che avevate fatto sciogliere precedentemente in un altro tegamino; a fuoco basso mescolate di nuovo e aggiungete il sale, levate il rametto di rosmarino e lasciate raffreddare.

Prendete il pollo e con l'ago e il filo cucite tutte le estremità, quella del collo, delle cosce e delle ali. Farcite il pollo con il ripieno dall'apertura posteriore rimasta aperta, assicurandovi che venga distribuito bene in tutte le parti del pollo. Cucite l'ultima apertura, prendete il burro rimasto e cospargetelo su tutto il pollo con un pizzico di pepe nero. Ponetelo in una teglia da forno, accendete il forno a 180 gradi e fatelo cucinare con la carta stagnola per 40 minuti.