La cucina giapponese ha conquistato gli italiani ed ormai sono in molti ad apprezzare i piatti del Sol Levante, si parla di una vera e propria "sushi-mania" o addirittura di "mal di sushi". Ma qual è la differenza tra sushi e sashimi? Il sushi è una pietanza a base di riso condito con sale, zucchero ed aceto di riso a cui vengono abbinati diversi tipi di pesce come, per esempio, il salmone ed il tonno. Esistono diversi modi per preparare il sushi, che a differenza del sashimi utilizza anche il pesce cotto ed è proprio per questo che ha un apporto calorico maggiore del sashimi.

Molto buono è anche il sushi vegetariano a base di carote, avocado, cetrioli e frutta secca: essendo entrata nella cucina di gran parte del mondo il sushi ha subito aggiustamenti in base al paese in cui viene cucinato. Ricordiamo, per esempio il California Roll creato negli Stati Uniti, che insieme al riso ed al pesce crudo ha un ripieno di verdure come l'avocado ed è esternamente rivestito con uova di pesce o semi di sesamo. Esistono anche altre varianti di sushi che prevedono l'uso di carne di manzo o pollo, decisamente contro la tradizione giapponese che non associa mai il sushi alla carne.

Il sashimi è invece un piatto tipico della cucina giapponese a base di pesci e molluschi serviti crudi.

Il sashimi al contrario del sushi è servito al naturale ed ha quindi tutte le proprietà del pesce ed è spesso accompagnato dalla salsa di wasabi, una pianta di origine ovviamente giapponese piuttosto piccante e che va consumata in piccole quantità. Come per il sushi esistono anche delle varianti di sashimi come lo yube, cioè la palla di tufo, la carne di manzo, cavallo o pollo.

E' estremamente importante sapere che il pesce crudo va gustato con le bacchette in un boccone solo. Chi ha problemi con la linea spesso si chiede se il sushi faccia ingrassare, ma in genere il sushi è un alimento leggero che non dà problemi di linea, è un piatto che contiene proteine, carboidrati del riso, proteine del pesce, ricco di omega 3 fibre e sali minerali delle alghe.

Si può affermare dunque che una quantità moderata di sushi possa tranquillamente far parte di una dieta equilibrata.

Per una cena giapponese salutare è consigliato alternare i piatti e magari abbinare al sashimi una zuppa di miso, potrebbe essere pericolosa la salsa di soia che è molto salata e quindi favorisce la ritenzione idrica non adatta dunque per chi ha problemi di peso.

Come si prepara il sushi

La cucina giapponese può anche essere portata sulla nostra tavola ed è possibile cucinare il sushi anche in casa. Per prima cosa serve il pesce, che deve essere di ottima qualità, poi bisogna procurarsi un cuociriso e l'hangiri, cioè la ciotola di legno tradizionale dove far riposare il riso; non devono mancare le spatole per amalgamare il riso con l'aceto, il shamoji ed il makisu, la stuoia di legno per arrotolare il maki.

Esistono tre tipi di coltelli per cucinare il sushi: yanagiba, daba bocho e na-kiri.

Il riso per il sushi deve essere ben lavato per rimuovere l'amido, poi una volta cotto deve essere bagnato con il Sushi-su, aceto di riso mischiato a zucchero, sale e sakè cotti a fuoco lento fino a quando zucchero e sale non si sono sciolti: questa salsa serve per condire il riso, ma bisogna fare molta attenzione alle dosi.

L'alga noriche è una foglia di alga color verde petrolio, importantissima per la preparazione del maki, i tipici rotolini di sushi. Per fare il sushi si può utilizzare qualsiasi tipo di pesce, basta che prima sia stato abbattuto per garantire l'assenza di agenti contaminanti. L' ingrediente più usato è il toro, ovvero un taglio particolare di tonno, ma vengono usate anche tante varianti come molluschi, frutti di mare, crostacei, polpo ed altro; si possono usare anche frutta e verdura.

Armonia ed eleganza caratterizzano la preparazione di questi piatti ormai entrati da tempo anche nelle cucine degli italiani.