Il Festival del Cinema Europeo ha appena archiviato la sua 14a edizione. Lecce è stata come ogni anno invasa dai protagonisti del cinema del nostro continente, ma il festival non è stato solo occasione di una passerella di divi, piuttosto un punto di incontro culturale imprescindibile, all'interno del quale si è venuti a confrontarsi con modi differenti di fare cinema, modi che non sempre vengono passati in TV, quel cinema di nicchia cui però la popolazione leccese, anche i giovanissimi, hanno risposto con entusiasmo.
Carlo Verdone, con il fratello Luca e il nipote Brando De Sica, Riccardo Scamarcio, Francesca Neri, Aki Kaurismaki, sono solo alcuni dei nomi che hanno calpestato il tappeto rosso posto di fronte al multisala Massimo.
Particolarmente emozionante l'incontro con i Verdone, che hanno ricordato il padre Mario e come è nato il premio a lui intitolato: l'idea era quella di valorizzare il cinema dei giovani under 40 e legare ulteriormente quel nome all'idea della formazione cinematografica. Mario Verdone è stato un maestro e attraverso i suoi libri, non solo i film, come ha sottolineato il vincitore del premio di quest'anno Claudio Giovannesi, è ancora foriero di ottimi spunti per chi si accosta e vuole apprendere i misteri della settima arte.
A titolo di cronaca, il vincitore dell'Ulivo d'Oro è stato "Loving" di Slawomir Fabicki: il film polacco racconta la storia di Maria e Tomek, una coppia moderna che sembra vivere in un mondo perfetto, ma il film indaga sull'amore e sulle sue multiple facce, dalla paura all'abbandono totale, senza tralasciare gelosia e perdono.
Per niente una sorpresa, data ormai la sua bravura innegabile, ha trionfato nella categoria corti al Puglia Show Vito Palmieri con il suo delicatissimo "Matilde".
Il Festival del Cinema Europeo si congeda così e dà appuntamento all'anno prossimo, con la solita promessa: sempre e solo cinema di qualità.