Tutti coloro che hanno sempre creduto che la fantascienza mal leghi con la denuncia sociale si dovranno ricredere: Elysium (dal 29 agosto nei Cinema), ultimo film dell'eclettico e bravo Matt Damon, è una spettacolare presa di posizione contro molti dei mali che attualmente affliggono il nostro pianeta (gli stridenti squilibri sociali tra ricchi e poveri, in primis).
Siamo nel 2154 e la Terra, vittima per anni di guerre spaventose e disastri ambientali, è ormai ridotta a una tetra landa brulicante di disperati: su questi, inoltre, veglia incessantemente - e con pugno di ferro - la feroce polizia cibernetica.
Ma i ricchi esistono ancora: sono tutti su Elysium, un paradisiaco pianeta - ben distante dalla Terra - su cui non sono ammessi i poveri.
Max De Costa (Matt Damon), un valente guerriero, deve necessariamente raggiungere il pianeta per potersi salvare da un male incurabile; una volta lì, inoltre, tenterà il tutto per tutto per sovvertire questa assurda situazione. Ma lo spietato segretario di stato Rhodes (Jodie Foster) tenterà in ogni modo di mettergli il bastone tra le ruote.
Sembrerebbe che l'idea embrionale di Elysium giunga direttamente dall'infanzia del regista Neill Blomkamp, cresciuto in Sudafrica. Questi - quando, a 18 anni, si trasferì in Canada - notò un tale miglioramento nel suo stile di vita che modificò del tutto la sua idea in merito alla differenza tra le varie classi sociali.
Infine, una curiosità: le riprese relative alla Terra sono state effettuate nella discarica di Città del Messico (tra le più grandi del mondo), per poter rendere al massimo l'idea di totale devastazione.