Bologna, il ciclo di incontri iniziato giovedì 6 febbraio, Processo alla Nazione, e organizzato tra gli altri da i Siciliani Giovani per il trentennale dell'omicidio di Giuseppe Fava, prosegue.
Nella serata del 10 febbraio, al Kinodromo, è stata proiettata alla presenza di Elena Fava, figlia del grande giornalista e Presidente della Fondazione Fava e a quella dei giornalisti Massimiliano Perna e Maurizio Chierici, "Da Villalba a Palermo. Cronache di mafia", del 1980. Un'inchiesta di Giuseppe Fava, per la regia di V. Sindoni, una delle tante straordinarie inchieste giornalistiche realizzate e descrittive di una complessa realtà, da sempre ignorata o quantomeno sottovalutata.
È seguita quindi la serata del 14 febbraio, in cui, presso il Cinema Odeon, è stato proiettato il documentario "Romagna nostra: le mafie sbarcano in riviera", realizzato da G.A.P. (Gruppo Antimafia Pio La Torre) di Rimini, magistralmente realizzato, considerati i mezzi limitati su cui hanno potuto contare, e reso possibile grazie ad una campagna di crowd funding lanciata sul web.
Il documentario ha ampiamente trattato le inchieste Titano, Vulcano1, Vulcano 2, Staffa, nelle quali erano coinvolti personaggi della criminalità organizzata campana, nello specifico del Clan dei Casalesi, tra i clan più potenti, e in stretta collaborazione con la potente 'Ndrangheta; autori di estorsioni, di riciclaggio di denaro sporco sul Monte Titano, da cui veniva poi reintrodotto, nel circuito economico romagnolo e non solo, investendo in attività legali.
Tutti i dati raccolti, organicamente organizzati e aggiornati con l'evolversi delle vicende giudiziarie,
sono consultabili sul sito Gruppoantimafiapiolatorre.it
La serata del 19 febbraio si è svolta in Aula Grande, alla Facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Bologna e ha visto la proiezione di "Senza regole: l'avanzata criminale, economica e culturale delle mafie nell'Emilia-Romagna che resiste" doc-inchiesta di G. Tizian, F. Lacche, L. Galesi realizzata nel 2013.
L'inchiesta descrive il fenomeno mafioso nell'ambito del territorio emiliano, del suo radicamento e delle infiltrazioni nel tessuto economico-sociale, delle connivenze politiche, della corruzione a vari livelli. Sono presenti il Procuratore aggiunto di Modena, Lucia Musti e il giornalista Gaetano Alessi, premio G. Fava 2011.
Nell'ascoltare i relatori intervenuti, che ogni giorno si misurano con una realtà complessa e spesso difficile da dimostrare in ambito giudiziario, per quella parvenza di legalità in cui la criminalità organizzata si muove, in virtù della totale collaborazione di professionisti su cui poter contare e su connivenze di varia natura, che rendono difficoltosa l'applicazione del 416 bis c.p., ci si rende conto delle reali difficoltà che l'organo giudiziario deve affrontare nel contrasto alle mafie.
Mafie, mostri tentacolari, in continuo divenire, in perenne trasformazione, camaleonti che assumono diverse "sembianze" in ambito ora sociale, ora economico, ora politico, finalizzate a lucrare con l'intimidazione e l'assoggettamento, elementi che caratterizzano la fattispecie mafiosa.
Dobbiamo comprendere che siamo tutti chiamati a fare la nostra parte nel quotidiano, prendere coscienza della situazione e comportarci con senso civico, secondo etica. Per una volta prendiamo esempio da chi seppur più giovane, ci insegna quei valori, quel senso di responsabilità che noi forse abbiamo smarrito, presi da una routine quotidiana che ci annebbia le menti o semplicemente ignoriamo, perché non di nostro interesse, senza soffermarci a capire che sono fenomeni che interagiscono, anzi determinano l'economia, che risulta "inquinata", non più un mercato libero, che si muove con dinamiche dettate dalle leggi economiche, ma determinate dai comportamenti illeciti di pochi.
Gli appuntamenti continuano fino al 26 marzo, tutti i dettagli sono disponibili sul sito Processoallanazione.it.