Bologna,sabato 7 giugno 2014, nella splendida cornice del Complesso del Baraccano, ha avutoluogo la Conferenza organizzata dal Movimento Agende Rosse, sezione di Bologna"Barbara Rizzo".  Gli intervenuti, moderati dall'Avv. Domenico Morace, sonoesperti, studiosi, operatori e conoscitori dei fenomeni mafiosi. La tematica trattata è quanto di più attuale e sentito datutti coloro che a vario titolo se ne interessano:  "La trattativaStato-Mafia" e le infiltrazioni in ambito socio-politico-economico.

Gli interventi sono di grande interesse, a partire dallascrittrice Antonella Beccaria, che apre la conferenza, facendo unaricostruzione storica del fenomeno mafioso, dallo sbarco degli alleati inSicilia, momento in cui emersero due personaggi, che nelle varie vicendeitaliane, ebbero una certa rilevanza: Vito Ciancimino e Michele Sindona.

Antonella Beccaria focalizza l'attenzione su eventi passatied anche più recenti, facilmente ignorati.
La parola passa al Maresciallo Saverio Masi, attuale Caposcorta del Procuratore aggiunto di Palermo, Nino Di Matteo, che pone in luceavvenimenti omicidiari, fatti passare come suicidi, nonostante l'evidenza diquanto repertato dagli esperti, come accaduto nella morte dell'urologo AttilioManca, che aveva avuto in cura il capo di Cosa Nostra, Bernardo Provenzano.
Gli omicidi, che devono passare per suicidi, sono all'ordinedel giorno per la mafia e purtroppo sono attuati non solo fuori ma anche dentrole carceri, come lo stesso Procuratore di Modena Dott.ssa Lucia Musti illustra,competenza derivante da una consolidata esperienza nell'antimafia, compreso unsignificativo periodo trascorso alla DDA di Bologna.
Gli interventi della Dott.ssa Musti e quindi del Procuratoredi Forlì, Dott. Sergio Sottani, illustrano una situazione grave, non solo diinfiltrazione, considerato il significativo intreccio di relazioni ed interessiben strutturati a livello economico, politico e sociale, nello specifico inEmilia-Romagna, ma replicabile su tutto il territorio italiano, per non dire delradicamento delle mafie, oramai transnazionale e riconosciuto tale, dalle tanteinchieste condotte.
Le mafie, la cui ormai riconosciuta illimitata disponibilitàdi denaro, derivante dal narcotraffico, necessitano, come si dice in gergo, di"lavarlo", per reinmetterlo nella nostra economia, andando di fatto a"drogare", quindi ad alterare, una già difficile situazioneeconomico-finanziaria, che a questo punto non segue le regole di un mercatolibero.

Ma questo poco importa alle mafie e allora, come lo stessoProcuratore Sottani racconta, ecco quantità di banconote da 500 euro che ben siprestano a questa funzione, circolare abbondantemente tra Forlì, Nord-Est eSvizzera. Eppure, poca rilevanza viene dimostrata dagli organi dicomunicazione negli accadimenti di stampo mafioso, apparentemente pocosignificativi perché tanto, come secondo un idem sentire poco responsabile,"sono fatti che non interessano, sono cosa loro".

Questo quanto lamenta lo stesso Procuratore Dott.ssa Musti,la quale evidenzia la necessità di azioni armonizzate tra di esse, in ambitoscolastico e non solo, perché l'antimafia non sia solo repressione, ma siaattuata da ciascuno di noi con scelte quotidiane.
Al termine, i saluti affettuosi di Salvatore Borsellino,seppur in teleconferenza, non sono mancati e questo ha fatto sentire tutti piùforti e uniti nel perseguimento di quanto ciascuno di noi, secondo coscienza,ha nel proprio intendimento.