Il regista Mike Flanagan (Absentia), torna al Cinema con una nuova pellicola horror degna di questa nome: Oculus - il riflesso del male. A differenza dei tanti film appartenenti a tale filone approdati al cinema negli ultimi anni, Oculus è una di quelle pellicole che tiene lo spettatore attaccato alla poltroncina fino all'ultimo dei 105 minuti della sua durata, per la gioia degli appassionati del genere.

Trama. La tragica e violenta morte di entrambi i genitori, segna irreparabilmente la vita dei fratelli Tim e Kaylie, l'uno accusato e arrestato per l'omicidio, l'altra ricoverata in un ospedale psichiatrico, viste le sue continue affermazioni sul reale responsabile della morte dei suoi parenti.

Mentre Tim, rilasciato dopo dieci anni, cerca di ricostruirsi una vita lasciandosi tutto alle spalle, Kaylie non si arrende, e cerca ancora di provare l'innocenza di suo fratello, convinta che sia stata una forza demoniaca ad uccidere i suoi genitori: un demone abiterebbe un'antico specchio presente nella casa della famiglia. Questa la convinzione che porta la ragazza ad indagare sulla storia dell'oggetto, scoprendo che tutti i suoi proprietari oggetto di morti violente molto simili a quelle dei suoi genitori. 

Dalle atmosfere calme, quasi ovattate, scelte dal regista come mezzo per risaltare gli attimi di suspense, Oculus - il riflesso del male, non è solo un horror, ma una chiara metafora sul come sia impossibile sfuggire da quelli che sono forse i legami più forti nella vita di una persona: la famiglia, la casa, se stessi. Decisamente consigliato a chiunque voglia trascorrere 105 minuti con il fiato sospeso