Da vedere, assolutamente, questo colossal americano costruito sulle teorie spaziali del fisico Kip Thorne: Interstellar. Dico da vedere perché mai, dopo '2001: Odissea nello spazio', è stato realizzato un colossal così grandioso e terribile. La bellezza assoluta è la colonna sonora di Haus Zimmer che sovrasta e accompagna il viaggio tremebondo dentro il buco nero alla scoperta di una nuova terra e una 'nuova casa' per l'umanità.
Il film si apre su campi coltivati a mais, in una fattoria dove vive il protagonista, l'ingegnere e astronauta Cooper con i suoi due figli e il suocero.
La piccola Murph, la figlioletta dell'astronauta, scopre una presenza misteriosa nella sua camera che si rende percepibile facendo cadere dei libri dalla sua libreria. Intanto fuori tempeste di polvere e uragani portano ovunque solo morte e distruzione. Il contatto con il fantasma conduce a qualcosa di incredibile, viene trasmesso un codice con delle coordinate e ,seguendo le stesse, il padre e la figlia scoprono una base segreta della Nasa dove si compiono esperimenti scientifici spaziali. Da questo momento il film prende il suo vero via. L'astronauta Cooper viene ingaggiato per compiere una missione di vitale importanza, trovare un pianeta che possa permettere all'uomo di vivere, perché il pianeta Terra sarà totalmente distrutto dai disordini climatici.
Tutta la storia del viaggio è in realtà un procedere dentro il buco nero, e quando finalmente si atterra sulla landa deserta e ghiacciata del nuovo pianeta, un mare apparentemente calmo produce onde strepitose per via della gravità. Il film, molto lungo, ha la particolarità di essere costruito con montaggio parallelo, in quanto un'ora sul pianeta equivale a sette anni sulla Terra, e le immagini mostrano da una parte le peripezie dell'equipe sul nuovo mondo e insieme gli incendi, le tormente di polvere e la vita dei figli di Cooper nella ricerca di una pace e di un equilibrio ambito più che reale.
Accanto alla missione in luoghi immaginari sospesi nelle vicinanze di un buco nero, molto attento è il regista a raccontare il legame profondo che unisce l'astronauta ai suoi figli, e dunque l'immaginario scientifico si alimenta di una affettività vera e sofferta. La scienza ha trovato in questo film molte inesattezze, ma il regista nel raccontare una missione nello spazio, nel prefigurare scenari di morte per disordini del clima, e soffermarsi a immortalare il rapporto profondo tra un padre e una figlia ha saputo regalarci momenti unici ed epici.
Una grande opera da vedere su Cinema IMAX per la pellicola da 70 mm. Ma assolutamente da non perdere sul leit motiv di versi memorabili ' infuriati, infuriati contro il morire della luce'. L'incasso totale al primo Weekend è di una cifra a sei zeri, sono 120.692.000 dollari