ìInaugura domani 18 febbraio alla Gam di Milano, Galleria d'Arte Moderna di Milano, una mostra dedicata a Medardo Rosso, scultore e artista poliedrico vissuto a Milano e Parigi, dal titolo 'Medardo Rosso. La luce e la materia.' Avere l'opportunità di ammirare l'opera di Medardo Rosso, per i cultori e gli appassionati di arte, è un privilegio assoluto, visto che l'esposizione rimarrà aperta sino al 31 maggio 2015. Medardo Rosso rappresenta nella scultura italiana l'artista ribelle ed eslege, lo Scapigliato per antonomasia, l'uomo che pur muovendosi accanto a ingegni di grandezza assoluta come Rodin e Degas, ha saputo inventare e sperimentare un suo stile .

Per chi conosce l'opera di Medardo Rosso sa che lui amava scolpire usando prevalentemente il bronzo, il gesso ma anche la cera. Famosissima e spiazzante la scultura che è riportata in molti libri di storia dell'arte del 1892 ' Impressione di bambino davanti alle cucine economiche'. Le opere che si potranno ammirare in mostra oltre alle collezioni del Museo provengono dalla Gnam, da Palazzo Pitti, dal Mart, dal Museo D'Orsay e dal Museo Rodin di Parigi, e dai Musei di Dresda e Budapest. Per poter apprezzare l'opera di Medardo Rosso bisogna conoscere particolari della sua biografia. Quando da Torino la famiglia si trasferì a Milano egli si iscrisse, contro il volere dei familiari, all'Accademia di Brera, ma dalla stessa presto, nonostante il suo iniziale entusiasmo, venne espulso.

Cosa detestava Medardo degli insegnamenti di Brera? L'accademismo e l'abitudine di ritrarre sempre e soltanto i busti in marmo e le copie in gesso della scultura classica. Cercava la vita il giovane Medardo, e l'introduzione di modelli in carne ed ossa fu una esigenza che lui denunciava e che grazie proprio a lui fu poi introdotta nei sistemi didattici.' Quello che mi importa in arte è di far dimenticare la materia' La mostra curata da Paola Zatti, conservatore della Galleria, e voluta dal Comune di Milano e dal Sole 24 ore per l'Expo 2015, ci offre quindi l'opera di un artista che fu Scapigliato nel suo Dna, e potremmo ammirare opere come 'Il birichino' (1882), 'Il Sagrestano' (1883),' la Ruffiana', i ritratti di Henry Rouart ( suo collezionista), 'Madame X', 'Ecce puer' e 'Madame Noblet'.

Ma quello che più attrae della mostra è la sezione dedicata alla fotografia, perché Medardo Rosso fu un cultore di tale arte. Aveva compreso come la fotografia potesse catturare la vita, in quello scatto istantaneo, forse più di quanto potesse l'arte e il genio di un pittore. Dunque coltivò anche questo genere. Nella sua ricerca scultorea cercò soprattutto di togliere, anziché aggiungere e fece attraverso questo sistema, il mezzo per cogliere molto più di quanto si potesse.

Intuitiva e straordinariamente verista la sua opera, nella continua e spasmodica ricerca di luce e di verità.

Un autore poco integrato nei sistemi dell'arte ufficiale, il cui valore fu riconosciuto dal critico Soffici. Una mostra da vedere, per apprezzare l'opera di un artista autentico e poco considerato per molto tempo. Il prezzo del biglietto costa 12 euro, il ridotto per gruppi 10 euro.