A Villa Panza a Varese, si potrà visitare sino al 29 marzo 2015 la mostra fotografica dal titolo "Wim Wenders. America", curata da Anna Bernardini, direttrice di Villa e Collezione Panza. La location che ospita l'evento organizzato dal FAI Fondo Ambiente Italiano, è una splendida dimora barocca del XVIII secolo edificata per volere del marchese Paolo Antonio Menafoglio e nata come "villa di delizia", nota al pubblico internazionale per la collezione d'Arte contemporanea di Giuseppe Panza di Biumo che annovera nomi di fama internazionale dalle tendenze europee e americane acquistati a partire dagli anni cinquanta, tra cui le installazioni ambientali per il progetto "Art Nature".

E non poteva essere che mirata la scelta di questa meravigliosa location immersa in oltre trentamila metri di parco in stile inglese ad affascinare il maestro del nuovo Cinema tedesco Wim Wenders (Dusseldorf, 1945), che considera Villa Panza un luogo che unisce l'Europa e l'America: "Non avevo mai pensato a una mostra dedicata all'America, ma questo luogo me l'ha ispirata e penso sia stato un grande privilegio poterla fare".



Definito dalla critica internazionale come "l'artigiano della luce", Wenders è regista, produttore cinematografico, fotografo e scrittore. Ha diretto tanti film tra cui "Il cielo sopra Berlino" e ha ricevuto importanti riconoscimenti come la Palma d'oro a Cannes nel 1984 e il Leone d'oro alla carriera alla Mostra del Cinema di Venezia nel 1995. A Villa Panza espone un ciclo di trentaquattro scatti fotografici, realizzati in America tra la fine degli anni '70 e il 2003, dedicando la mostra ai suoi amici e ispiratori americani, Dennis Lee Hopper (regista e personalità effervescente della New Hollywood) ed a Edward Hopper (pittore nostalgico e solitario) entrambi scomparsi ma che hanno lasciato un segno indelebile nella narrazione della vita americana degli anni '60.

Un visionario romantico

La mostra di Wim Wenders, allestita secondo un percorso espositivo che dialoga con lo spazio, evidenzia due cicli di indagine: il primo è dedicato agli scenari urbani da Los Angeles a New York e qui si percepisce l'influenza dell'amico pittore sulla realtà americana; il secondo più intimo e personale raccoglie gli "haiku", termine giapponese per il riferimento alla stagione, focalizzando la sua ricerca sulla potenza della luce nel paesaggio del New Mexico. In entrambi i filoni fotografici immortalati da Wenders, si avverte la sua personale visione del tempo, la realtà vista da un viaggiatore nomade: lo "storytelling on the road", teso alla contemplazione nostalgica del paesaggio, che nel suo incedere dall'essenza all'assenza, lascia emergere la funzione narrativa dell'immagine. Aperto tutti i giorni tranne i lunedì non festivi ore 10.00 - 18.00. Tutte le domeniche visita guidata alla mostra compresa nel biglietto di ingresso.