Si è svolta ieri sera nella splendida cornice del ninfeo di Villa Giulia, a Roma, la cerimonia della sessantanovesima edizione del Premio Strega, organizzato dalla Fondazione Bellonci. Una cerimonia della durata di circa cinquanta minuti, trasmessa su rai3 e condotta dalla giornalista e scrittrice Concita De Gregorio, in cui i cinque scrittori finalisti hanno avuto modo di presentare i loro libri e che ha portato alla proclamazione del vincitore. Presidente della giuria, composta dagli oltre quattrocento Amici della domenica, Francesco Piccolo, vincitore della scorsa edizione del premio con il romanzo, "Il desiderio di essere come tutti", Enaudi editore.

Fanalini di coda nella votazione finale i romanzi "Chi manda le onde", Mondadori, di Fabio Genovesi, e "Come donna innamorata", Guanda editore, del professore Marco Santagata, con soli 37 voti. Nonostante abbia tenuto banco per larga parte della serata la sua non-presenza, è arrivata soltanto terza la misteriosa e anonima Elena Ferrante con il suo "Storia della Bambina Perduta", e/o edizioni, che conquista soli 59 voti. Troppo pochi, forse, per una scrittrice del suo calibro. Mentre il secondo posto va allo scrittore Mauro Covacich che con la sua raccolta di racconti, "La sposa", Bompiani, ottiene 89 voti.

Stravince il favorito Nicola Lagioia che con il suo, "La ferocia", Enaudi editore, straccia la concorrenza con ben 145 voti e che dedica la vittoria alla moglie, Chiara, che lo ha sopportato per i cinque anni della stesura del romanzo, come lui stesso ha rivelato dal palco.

Ha vinto un romanzo ambientato a Bari, che racconta una Puglia diversa, insolitamente notturna e cupa e che ha il merito di mettere a nudo, in maniera originale, l'abissale e cruenta vanità del potere. Ha vinto un romanzo che già dall'incipit, "da quella donna nuda che corre sulla statale", incolla lo spettatore alle pagine, ha vinto un libro che fino all'ultimo tiene in sospeso le aspettative del lettore che non riesce proprio ad intuire chi sia l'assassino della ragazza e cosa sia effettivamente successo.

Nel complesso, ha trionfato un romanzo profondamente contemporaneo e nello stile e nel tessuto semantico e narrativo.

Altri verdetti dello Strega 2015. Chi manda le onde di Fabio Genovesi si aggiudica il Premio Strega giovani. A chiosa di tutto, l'illustre professore/linguista Tullio De Mauro intervistato dalla De Gregorio durante la cerimonia ha espresso la sua preferenza per "Dimentica il mio nome", graphic novel, edita Bau Publishing, del talentuoso Zerocalcare, e per "Via Ripetta 155" , Giunti, di Clara Sereni entrati, nei dodici finalisti, ma esclusi dalla cinquina.