Quasi duecento opere, tra quadri, disegni e fotografie, provenienti dai più importanti musei europei e americani, saranno esposte a Roma, dal 24 ottobre al prossimo 31 gennaio, in occasione di una mostra divisa tra due sedi (le Scuderie del Quirinale e Villa Medici) dedicata al genio del pittore francese di padre polacco e madre russa, una delle figure più originali e controverse della storia dell'Arte del Novecento. Nato a Parigi nel 1908 e morto a Rossinière nel 2001, Balthus (pseudonimo di Balthasar Klossowski de Rola) crebbe in ambiente mitteleuropeo, ma ebbe un rapporto privilegiato (valorizzato dall'esposizione a Villa Medici) anche con l'Italia, di cui amò in particolare la tradizione artistica pre-rinascimentale incarnata dall'opera di Piero della Francesca, Andrea Mantegna e i surrealisti come Giorgio de Chirico.

In un'epoca in cui il gusto figurativo era considerato superato, Balthus consacrò la sua ricerca pittorica quasi esclusivamente ai ritratti, prediligendo la rappresentazione di bambine sul ciglio dell'adolescenza, lolite colte in atteggiamenti pensosi, meditabonde di fronte al mistero dell'età adulta amaramente presagito.

Le lolite e i gattidi Balthus

Nessuno come Balthus seppe tradurre in tratti pittorici di raggelata fissità, in una coerenza logica d'ascendenza rinascimentale, ma con un'intenzione modernissimae spregiudicata, la sospensione propria dell'adolescenza tra l'ingenuità sognante dell'infanzia e la tormentosa lucidità della vita già adulta, consapevole dell'azzeramento dell'umanità nei codici sociali e nelle meccaniche spesso crudelidella sessualità.

Più volte accusato di ambiguità e pedofilia, Balthus difese il suo lavoro spiegando di voler solo indagare la nascita del disincanto dalle ceneri dell'infanzia e l'affiorare di una coscienza erotica nelle adolescenti: tra le modelle da lui predilette, ci fu Thérèse, che ritrasse quando lei aveva dodici e tredici anni. Era la sorella di un suo vicino di casa nei suoi anni parigini.

Accanto alle giovani in fiore immortalate in poseassorte e corrucciate all'interno di ambienti borghesi, era solito inserirel'immagine di ungatto, animale feticcioche attraversatutta la sua opera come testimone muto e vigile dei suoi intimi sussulti. Balthus a Roma (Scuderie del Quirinale e Villa Medici), dal 24 ottobre al 31 gennaio 2016. Costo biglietti: 12 euro (intero) e 9, 50 euro (ridotto).