I più grandi ricorderanno sicuramente nella loro infanzia quel “Robin Hood” della Disney, dove volpi, leoni, conigli e orsi la facevano da padrone e, guardando il co-protagonista Nick, l’effetto nostalgia non può che essere dei più forti.
Con “Zootropolis” (in originale “Zootopia”), la Disney torna a esplorare universi alternativi, riportando sulla scena come protagonisti incontrastati animali antropomorfi e dialoghi e situazioni che fanno di un film di animazione un momento di intrattenimento per i più piccoli ma anche uno spettacolo interessante per i più grandi, con tanto dipartecipazione di Shakira nei panni della bella Gazelle.
La trama in breve
In una dimensione tutta alternativa alla nostra sono gli animali ad essersi evoluti e aver costruito città, in cui prede e predatori vivono ormai in armonia, dimentichi di un passato che li vedeva l’uno contro l’altro per la lotta alla sopravvivenza.La storia comincia con Judy Hopps, coniglietta di belle speranze, che dopo un duro allenamento riesce a diventare la prima coniglietta poliziotto e si trasferisce nella grande metropoli di Zootropolis – una versione animale, più colorata e climaticamente più variegata di New York – decisa a fare carriera e dimostrare che anche un coniglio può essere un coraggioso difensore dei più deboli.
La realtà della grande città non è tutta rose e fiori, ma Judy non si scoraggia ed è qui che la sua strada si incrocia con quella di Nick Wilde, una volpe che ha fatto dell’arrangiarsi un’arte di vita e come lei viene etichettato dagli altri come ladro solo per la sua specie.
I due dovranno collaborare per risolvere un caso di misteriose sparizioni, che coinvolge già quattordici cittadini di Zootropolis, tutti predatori, ma nel corso delle loro investigazioni impareranno molte cose, su se stessi e sulla grande metropoli che sembrava essere un simbolo di perfetta integrazione fra tutte le specie.
Un worldbuilding curato per una storia mozzafiato
“Zootropolis” procede a ritmo sostenuto, senza pause né deviazioni inutili, e rende la storia fresca e godibilissima per tutti i centootto minuti della visione. Ciò che colpisce di più, però, ancora più di una trama semplice ma pulita e senza buchi, è un background molto curato, sia negli scenari sia nella composizione della grande metropoli in cui predatori e prede convivono in un’armonia instabile.
I riferimenti al mondo reale si sprecano, dagli ammiccamenti alle serie tv ai difetti degli esseri umani (come la scelta di ricorrere ai bradipi per rappresentare gli impiegati della Motorizzazione), riferimenti che sono diretti agli spettatori adulti, così come il contesto in cui la storia si svolge che, pure se edulcorato, presenta dei protagonisti adulti alle prese con problemi “da grandi”.
La ricchezza di “Zootropolis” è proprio la capacità di far emozionare grandi e piccoli, di lasciar passare un messaggio che spinge i bambini a seguire i propri sogni e non lasciarsi scoraggiare da chi vuole convincerli ad arrendersi. È una storia fitta non solo di misteri da risolvere come in un giallo per adulti, ma parla anche di un problema che in un periodo difficile come questo si fa anche più acuto, parla di integrazione e di razzismo e lo fa senza essere sentenzioso e pesante.
“Zootropolis” è sicuramente una ventata d’aria fresca in casa Disney, dopo alcuni film decisamente sciatti e poco originali, una novità che merita tutte le risate che raccoglie in sala.