Alessandro Borghi si può considerare, senza più alcuna riserva, uno dei più talentuosi attori del Cinema italiano. Non a caso, è stato scelto dalla regista francese Lisa Azuelos per vestire i panni del cantautore italiano Luigi Tenco nel film Dalida. Una sfida impegnativa che costituirà, senza ombra di dubbio, un ulteriore tassello nel percorso di crescita professionale e umana dell'attore romano. Una sfida che ha accettato appieno, come precisato in una recentissima intervista su La Repubblica, rifiutando il playback della canzone, 'Ciao, amore, ciao', nell'esecuzione sul palco dell'Ariston.

Una scelta che dimostra la voglia costante dell'artistadi volersi completamente mettere in gioco per superare i propri limiti e per dare maggior consistenza al suo personaggio. Dell'intervista colpisce anche il grado di consapevolezza dell'attore, che racconta senza retorica gli inizi difficili della sua carriera, di come sia arrivato al successo, passo dopo passo, senza mai arrendersi.

Doppia candidatura ai David di Donatello: migliore attore protagonista e non

La fatica, l'impegno e la costanza del trentenne romano sono state, però, ripagate appieno. Infatti, Alessandro Borghiè candidato rispettivamente come migliore attore protagonista e non, ai David di Donatelloedizione 2016, la cui cerimonia di premiazione si svolgerà il 18 aprile.

Due personaggi, quello di Vittorio (Non essere cattivo) e di Numero 8 (Suburra), che hanno consentito all'attore romano di dimostrare la sua sorprendente capacità di aderire in modo convincente e sfrontato a due identità forti e semanticamente ricche di sfumature che avrebbero spaventato qualunque attore. Due prove superbe che hanno convinto la critica, come dimostra la doppia candidatura ai David, ma anche il pubblico che segue sempre con maggior affetto l'attore sui vari social network che, come precisato dallo stesso, gestisce personalmente.

Ed è proprio dando un'occhiata ai suoi profili social, che capisci il vero punto di forza di Alessandro: una vena di autoironia e di leggerezza che fa da giusto contrappunto alla densità emotiva dei personaggi che interpreta.