Prince, uno dei più grandi personaggi della musica se n'è andato il 21 aprile di quest'anno. Segno indelebile saranno le performance che ha lasciato a tutti i suoi fans, dal giorno in cui ha esordito nel mondo dello spettacolo. Era il 7 aprile del 1978 quando con il primo spettacolare album, scritto, suonato, interpretato e prodotto da se stesso, a cui diede il nome 'For You', fatto nascere per condividere con affetto, sincerità e cura la sua vita con il pubblico, ha creato un suo modo originale e utile per 'dialogare' con i milioni di fans e mettere in vista le molteplici sfumature e le sue infinite capacità.

In seguito al successo della compilation 'For You', l'anno successivo incise 'Prince' e da allora il suo successo prese la salita portandolo un anno dopo, il 5 gennaio del1979, al Capri Theatre di Minneapolis dove si esibirà nel suo primo concerto che gli farà guadagnare il 'primo' disco di platino. Negli anni si susseguono gli infiniti successi quali 'Dirty Mind', '1999', 'Purple Rain' 'Sign o'The Thimes', 'Lovesexy', 'Love Symbol Album', 'The Black Album', 'Emancipation', '3121', '20Ten', 'Art Official Age', 'HITnRUN Phase One e Phase Two'.

Ultima apparizione e ideali occulti

In un breve video postato sul social Twitter da un utente denominato 'face2facemuzik', sembrerebbe che l'ultima volta in cui Prince è apparso davanti a un pubblico sarebbe stato al Fox Teatre di Atlanta, luogo in cui siè esibito con brani dell'album 'Purple Rain', una compilation che da quando è nata (nel 1984), ha venduto oltre 20 milioni di copie.

'Sommerso dal successo', pochi hanno avuto conoscenza della sua 'occulta presenza' nella beneficenza e della forte dedizione per la religione di Geova cui il 'Folletto di Minneapolis (così definito dai suoi milioni di fans), chiamato 'Fratello Nelson' dai suoi 'colleghi geovisti, aveva dedicato una sostanziale parte dei suoi introiti materiali.

In questo modo sembrava dividere le infinite personalità di cui si circondava e da cui ogni volta attingeva nuova vita rinnovandosi, mischiando carriera e fede con una religione che ha sempre rifiutato i comportamenti 'appariscenti' dei suoi adepti, a causa di una cattiva luce davanti agli occhi di Dio.

Cosa resta di Prince

Oggi, a quasi dieci giorni di distanza che hanno messo in lutto i fans alla notizia della sua morte, resta il ricordo di un uomo che ha dato a se stesso un'immagine perfezionista e ambigua, circondata da brani di canzoni, di spettacoli, di moda 'costruita' e non seguita; perché Prince amava inventare e 'vestire' tutto ciò che era nuovo e una volta conquistata la scena, si lasciava alle spalle 'il passato' per dedicarsi ad altre spettacolari novità.

La sua morte sembra essere stata annunciata da tempo e si prosegue ininterrottamente ad aggiornare le notizie, ancor prima di avere un responso dall'autopsia in corso che ne motiverebbe la causa; abuso di farmaci, droga, malattia, Aids, denutrizione, malore, ecc. Un primo avvertimento era stato dato a Prince il 15 aprile quando, a bordo del suo aereo personale, fu obbligato a un atterraggio d'emergenza presso l'ospedale dell'Illinois dove fu 'trattato' per una potenziale overdose di farmaci antidolorifici definiti 'oppiacei'. Questo spiegherebbe la tesi del 'National Equirer' che Prince avesse veramente contratto l'Aids e che gli oppiacei gli servissero per attenuare i dolori della malattia, una sindrome che non voleva curare perché la sua religione gli permetteva di credere in un Dio giusto che avrebbe provveduto a guarirlo.