Le luci si spengono, un boato di urla ed eccitazione si alza dalle tribune e dal parterre, due videowall si aprono e tra i led che si accendono a intermittenza, Marco Mengonifa la sua comparsa sul palco del Palalottomatica per la prima di due date romane (12 e 13 maggio) del suo nuovo tour #MengoniLive2016.

La canzoni del #MengoniLive2016

E dopo la prima canzone “Ti ho voluto bene veramente” che scioglie il ghiaccio con il pubblico romano, è un susseguirsi di emozioni in musica. Le nuove canzoni dell'album “Le cose che non ho” che completano la playlist in divenire nata con l’album multiplatino “Parole in circolo” uscito nel gennaio 2015 (“Resti indifferente”, “Parole in circolo”, “Due satelliti”, “Ricorderai l'amore”) si alternano ai grandi successi del passato (“In un giorno qualunque”, “Dove si vola”, “L'essenziale”, “Guerriero”), in un mix di pop, soul, blues e improvvisazione di jazz.

Gli effetti speciali

Accompagnato sul palco del palazzetto romano da ben 9 musicisti e da 2 coriste, Yvonne Park e Barbara Comi, il cantante di Ronciglione per due ore e mezza emoziona e coinvolge il suo pubblico a suon di musica ed effetti speciali: luci laser, grafiche tridimensionali, due palchi, schermi distribuiti su cubi ultratecnologici, app per interagire con il pubblico e coinvolgerlo attivamente durante lo show e poi ancora una poltrona sospesa in aria dalla quale canta “Esseri umani” e una corda con la quale sorvola tutto il parterre durante “Pronto a correre”.

Un artista eclettico, un guerriero che si batte per amore della sua musica, diffusore di ottimismo, adrenalina e speranza: questo è Marco Mengoni.La sua arma più potente, oltre al fascino e alla capacità di scrittura, è la voce e infatti durante il concerto ha sfoggiato le sue grandi capacità vocali cimentandosi, oltre che con il suo repertorio, anche con alcune cover che hanno entusiasmato il pubblico, scatenato e felice sulle note di “Freedom” di Pharrel Williams, dedicato a tutte le “donne che hanno atteso per tanto tempo la loro libertà”; ma soprattutto l'omaggio finale al mito della musica, scomparso da poco, Prince, del quale ha egregiamente riproposto la sua “Kiss”, prima dei saluti finali.

Le luci si riaccendono, la musica è terminata, in sottofondo un vociare di persone che, soddisfatte, si preparano a tornare a casa. Ma qualcosa è cambiato in loro; tornano a casa consapevoli di aver vissuto una serata indimenticabile, così come indimenticabili sono le parole e i testi di Marco Mengoni, che ogni volta che lo ascolti sembra sempre che stia parlando di te, della tua storia o di una parte della tua vita.

È come se avesse una microspia nelle nostre esistenze che gli permette di cogliere le parole che vorremmo sentire e di trasformale in musica. E da parte nostra non si può far altro che aspettare un suo nuovo concerto per fare il carico di emozioni e poesia.