Dasy e Viola sono due sorelle siamesi, legate da un profondo amore reciproco e anche da uno stesso bacino che le costringe a rimanere indivisibili per buona parte della loro esistenza. Mangiare, dormire, bere e svolgere tutto il resto insieme. Appiccicate l’una all’altra senza sapere cosa significa camminare da sole o restarsene sdraiate sul letto o sulla spiaggia senza avere nessuno accanto.
Due donne e un destino terribile
Le sorelle sono difatti l’unico vero sostentamento di una famiglia indigente che le usa e le sfrutta come “fenomeno da baraccone” per scopi di lucro, facendole esibire a feste e manifestazioni di fronte a un pubblico scioccato ma morboso.
Una esistenza difficile e drammatica oltre ogni dire per Dasy e Viola che possono, da Indivisibili, come sempre, contare solo l’una sull’altra e consolarsi a vicenda nei pochi e rari momenti di felicità strappati alla quotidianità con corse sulla spiaggia e confidenze emozionali.
Una storia vera
Le ragazze della pellicola di Edoardo De Angelis sono infatti realmente esistite ai primi del Novecento. Si tratta delle celeberrime sorelle siamesi Hilton che nell’epoca degli spettacoli da baraccone e dei circhi itineranti, si spostavano tra l’Inghilterra e l’America per esibirsi in varie località. Il film di De Angelis parte proprio dalla loro condizione di vita e dai loro pensieri, emozioni e sogni una volta che tornavano in seno alla loro famiglia e si spegnevano le luci del triste palcoscenico.
Dasy e Viola sono interpretate nella pellicola moderna dalle sorelle Fontana, che hanno studiato la parte fin nei piccoli particolari pur di sembrare più che credibili sul grande schermo. Il film è anche un pretesto per cercare di parlare di legami e distacchi. Di sorellanza e di allontanamenti. L’operazione, il distaccamento chirurgico, le terapie e le diagnosi sono corollari a un sentimento comune e sociale che rimanda alla solitudine e all’abbandono vissuti dall’uomo contemporaneo.Indivisibiliè anche una delle pellicole italiane più accreditate alla candidatura ai prossimi Oscar e, se dovesse farcela, sarà un film cult soprattutto per le nuove generazioni di spettatori e platee.