Un grave lutto ha colpito oggi, 13 ottobre,il mondo delle arti e delle lettere: se ne è andato questa mattina, all'ospedale Sacco di Milano, dove era ricoverato per problemi respiratori da una decina di giorni, Dario Fo, drammaturgo, prosatore, attore, scenografo, attivista politico. Aveva novant'anni e nel 1997 aveva ricevuto dalle mani del re Carlo Gustavo di Svezia il premio Nobel per la letteratura, il riconoscimento più alto al valore intellettuale e creativo. Tra l'altro proprio oggi, giovedì 13 ottobre, verrà reso noto il nome del vincitore di quest'anno.
Il risotto diviso con la principessa
Sono passati 19 anni e qualche giorno da quando Dario Fo è stato insignito del prestigioso riconoscimento. Un evento che lo scrittore ha conservato nella sua memoria come uno dei più cari: 'alla premiazione seguì la cena rituale al Municipio, alle 19 in punto', ha raccontato a Vincenzo Mollica in un'intervista che oggi assume un prezioso valore documentario. 'A me avevano assegnato il posto accanto alla sorella del re, Cristina, appassionata di archeologia. Non è stato difficile trovare un certo feeling'. Alla sua sinistra, invece, sedette la principessa Vittoria, all'epoca al centro dell'attenzione mediatica perché presunta anoressica. 'In verità mi sembrò tutt'altro che inappetente...
si era gettata con voracità sulle portate, tanto che le offrii la metà del mio risotto e lei lo accettò', ricordò divertito lo scrittore a proposito del suo incontro con la primogenita del re.
La promessa fatta al re
Il re Carlo Gustavo e la regina Silvia, in quell'occasione, si mostrarono molto interessati a Dario Fo e alla moglie Franca Rame tanto che l'autore oggi scomparso raccontò di come entrambi avessero insistito perché si trattenessero e chiesto notizie sulla situazione politica italiana: 'tanto il re che la regina ci trattennero, vollero sapere del nostro lavoro e dell'Italia, accennando persino alla situazione politica di quel tempo.
Il dialogo durò più del previsto e, lasciandoci, promettemmo di ci saremmo vistiancora'. Dopo la chiacchierata con la coppia regnante, Fo s'attardò ulteriormente alla festa tanto che fu la moglie a riportarlo severamente all'ordine, minacciandolo di somministrargli dei sonniferi.
La motivazione ufficiale del premio
Dario Fo venne allora premiato 'perché seguendo la tradizione dei giullari medioevali, dileggia il potere restituendo la dignità agli oppressi': con questa breve spiegazione, gli Accademici giustificarono la loro scelta di riconoscere al drammaturgo italiano il valore letterario e intellettuale della sua opera.