alfred hitchcock? Aggressivo e sessualmente perverso. A fare questo poco edificante ritratto del maestro del brivido è l'attrice 86enne tippi hedren, che recitò in quelli che sono considerati gli ultimi veri capolavori del regista britannico, "Gli uccelli" e "Marnie". Hitchcock aveva sviluppato un comportamento ossessivo nei suoi confronti e l'attrice lo ha rivelato nella sua autobiografia "Tippi: a memoir", uscita oggi. A dire la verità, già da tempo erano note le manie sessuali del regista di "Psyco", le sue preferenze in fatto di donne e le fantasie più o meno velate che faceva sulle sue muse ispiratrici di turno, alcune volte persino esplicitate nei suoi film.
Ma sembra che con la Hedren passò davvero la misura e non è un caso che l'attrice fu l'ultima vera musa del maestro, che infatti dopo "Marnie" non riuscì più a girare film memorabili.
Gli assalti sessuali
Alcuni passi della biografia sono stati anticipati dal "New York Post": secondo la Hedren, Hitchcock le mise letteralmente le mani addosso mentre si trovavano entrambi all'interno di una limousine: "Io riuscii a divincolarmi e ad uscire dall'auto - racconta l'attrice - ma fu un momento davvero terribile. Non lo dissi a nessuno perché all'epoca le parole "molestia sessuale" e "stalking" non erano termini da prendere in considerazione. Inoltre, lui era un'autorità per gli studios, io no". Non solo, ma l'attrice conferma le vessazioni psicologiche a cui la sottopose il regista nel corso della lavorazione de "Gli uccelli", che la portarono all'esaurimento nervoso ma ne ricavarono anche una recitazione ineccepibile.
Per esempio, nella nota scena in sottofinale in cui la protagonista Melanie viene aggredita da centinaia di corvi e gabbiani impazziti avrebbero dovuto esserci sul set delle bestie meccaniche, ma Hitchcock preferì usare dei volatili veri che martoriarono la povera Hedren. Secondo l'attrice, fu un dispetto del maestro nei suoi confronti: "Fu crudele e implacabile".
In più, il regista era talmente geloso di lei da non permetterle di parlare con nessun'altro uomo sul set o, addirittura, da farsi installare una porta segreta che collegava il suo studio con il camerino della Hedren durante la lavorazione di "Marnie". Anche i "mostri sacri" del cinema celano alcuni lati oscuri.