Il bataclan ha riaperto. I biglietti messi in vendita la settimana scorsa sono andati esauriti in meno di quaranta minuti. Sono state installate, come di dovere, diverse misure di sicurezza tra cui 14 nuove telecamere di videosorveglianza, un sistema di chiusura automatica delle porte in caso di emergenza e un esercito di addetti alla protezione del sito. Auto e ciclomotori parcheggiati nelle vicinanze sono stati rimossi per il rischio di eventuali bombe.

La serata di apertura della tristemente famosa sala concerti parigina ha avuto inizio con un minuto di silenzio per le vittime di quella orribile notte tra il 13 e 14 novembre dello scorso anno.

Il cantautore britannico Sting, che aveva "manifestato un reale desiderio, quasi un bisogno" di partecipare alla riapertura come dichiarato dal direttore del teatro, ha scatenato il Bataclan con i suoi migliori successi tra cui "Fragile" fino a "Roxane". Il cantante è giunto a Parigi il 12 novembre a fine mattinata a bordo di un jet privato proveniente da New York ed è stato accolto in aeroporto dai producer del Bataclan.

Il dolore dei famigliari delle 93 vittime brutalmente uccise quella notte nel teatro è ovviamente ancora accecante, ma molti di loro hanno deciso di non perdersi l'evento di riapertura, come uno chef di 25 anni che ha ingiustamente perso il suo migliore amico e che per miracolo riuscì a sopravvivere in quegli attimi di totale panico e terrore fingendosi morto.

Egli ha affermato che niente è cambiato in quel luogo dai ricordi orribili. Era presente nel pubblico anche la ministra della Cultura Audrey Azoulay.

Hanno provato ad assistere all'atteso concerto anche gli Eagles of Death Metal, ai componenti della band rock statunitense che si esibì la notte del massacro è stato però negato l'accesso, poichè non erano state decisamente gradite le loro polemiche sulla sicurezza di quella notte del 13 novembre al teatro, quando parlarono addirittura di un'attacco "programmato dall'interno del locale".

Il direttore del teatro ha dichiarato: "sono venuti ma li ho mandati via. Ci sono cose non si perdonano". La serata ha avuto due obiettivi: onorare attraverso il ricordo chi perse la vita quella notte, ma sopratutto ricominciare a vivere per loro e annunciare al mondo interno che Parigi non è rimasta sconfitta, bensì fortificata. Il ricavato è stato devoluto in beneficenza a favore di diverse associazioni nate in ricordo delle vittime come Life for Paris e 13 novembre: Fraternité et Verité.