Milano – zona Centrale. Il Bastard Store è un posto incredibile, si tratta di un ex Cinema degli anni ’40. È qui che Max Bonassi, uno dei leader della scena skate italiana, insieme con il monzese Davide Crivelli, il signore del pane –, ha fondato il quartier generale del suo marchio: Bastard, uno dei marchi simbolo della scena Snow e Skate d’Italia. È un posto cool, frequentato da atleti, giovani e sportivi. La musica a palla, la rampa che vibra.

Max mi fa fare il tour di questo suo piccolo impero, e intanto mi racconta la storia di Bastard, che in fondo è un po’ la felice conseguenza della sua grande passione: lo Skateboard.

Sulle scale per salire verso la Bastard Bowl, la rampa che hanno costruito dentro lo store, Max – 50 anni e non sentirli, visti i numeri che fa ancora sullo skate -, mi mostra tutte le foto storiche e i momenti più salienti: Bastard nasce dall’idea di 4 soci, che hanno voluto lanciarsi nel mondo del lavoro con un’idea innovativa. Il marchio di Streetwear rappresenta l’Italia a livello mondiale. Tra le foto storiche c’è anche quella di Tony Alva che fa vere e proprie acrobazie: “Tony Alva the front side grind”.

Non solo abbigliamento, l’idea di Max e dei suoi soci/amici, è stata quella di costruire uno negozio che potesse anche essere sede di ritrovo per amici. È qui che incontro il suo amico storico e compagno di skate Davide Crivelli, proprietario del famoso panificio di Monza.

Sì, viene qui per allenarsi, divertirsi, organizzare eventi e occuparsi anche di altro: arte, deejayset e corsi di skate per i più piccoli. Ma i progetti sono davvero tanti.

Max Bonassi e Davide Crivelli, sono stati tra i primi a fare i numeri sullo skate negli anni ’77-78. Due giovani sbarbati che andavano ad allenarsi e divertirsi anche nella famosa rampa costruita nell’85 nell’Autodromo di Monza, la stessa che qualche anno dopo, nel ’90 circa, fu bruciata da vandali.

Bastard significa unione di culture, è mix, ed è quello che si ritrova anche nello filosofia dello skate: una disciplina senza regole e un po’ Punk, se vogliamo. Qui nello store di Max, c’è una vera e propria community. È questo lo spirito, ci sono bambini e giovani che scivolano con disinvoltura estrema sulla rampa, il gioiellino: ci sono voluti 3 mesi di lavoro per costruirla, e Max ne parla con orgoglio - è molto felice.

Si tratta di un progetto creato in Cadm insieme con un famoso architetto di Milano: 8 metri d’altezza, lo spazio a disposizione era 12mt x 12mt posto a una distanza variabile tra i 3,5 e i 6mt dal soffitto per cui il modo migliore di sfruttarlo era creare una Bowl ad altezze variabili tra l’1,85 e i 2,5mt di altezza, così io e Claudio abbiamo disegnato diverse ipotesi fino a raggiungere il disegno definitivo. È una delle migliori in Italia.

Nonostante la crisi degli ultimi tempi – il marchio va molto, ma ultimamente si è sentita un po’ di perdita, soprattutto nelle vendite. Max non perde la fiducia, ora porta avanti nuove collaborazioni con progetti che spaziano dall’arte alla musica etc. Lo store è aperto a tutti e consiglio vivamente di fare un salto: fosse anche per provare la rampa – ecco, io magari sto giro passo.